mercoledì 31 dicembre 2008

L'ultimo post del 2008

Miei Cari Amici,

è tempo di auguri ma anche di bilanci. Ci lasciamo un anno alle spalle 12 mesi carichi di storie, emozioni, gioie e dolori. Come capita sempre di questi tempi, alcuni di noi riportano ricordi positivi, altri sentimenti opposti. Per tutti, però, c'è da registrare un "miracolo": siamo tutti ancora qui e stiamo per varcare un nuovo confine.

Sono successe tante cose nel 2008, nelle nostre piccole vite e nel mondo intero che ha visto una crisi senza precedenti, globale, un intensificarsi della guerre e delle morti, un sistema economico che oggi cade lasciandoci tutti attoniti.

Per me è stato l'anno dell'illuminazione, quello in cui ho saputo trasformare il cattivo in buono, lo sbagliato in giusto, la sfortuna in fortuna, i dolori in gioie, i problemi in soluzioni. Non è stato certo facile, ma sono arrivato a convincermi che è proprio grazie alle difficoltà se ricordiamo di essere in grado di stare in piedi e riscopriamo la forza di esistere. Se superiamo una crisi diventiamo più forti e, se siamo in grado di apprendere dagli errori, difficilmente li ripeteremo.


Tra pochi più di quindici giorni, cambierò completamente vita. Una nuova città, nuovi amici, una nuova casa e tante altre storie che non sarebbero mai potute accadere ad un Freeman prigioniero nel cemento della città in cui ancora vive e tra le ragnatele che lui stesso si è creato. Capiteranno tante cose, belle e brutte, ma grazie alla mia nuova consapevolezza, sono certo, non mi lascerò più abbattere, come è successo qualche anno fa, quando questo blog ha iniziato il suo cammino.

Tanti di voi, sono certo, hanno vissuto esperienze simili, anche perché nel 2008 il mondo intero ci ha spinti tutti ad interrogarci. Sono cascati alcuni grandi simboli, diverse certezze e, specialmente i giovani, si sono trovati nell'impossibilità di guardare avanti e di immaginare un futuro florido. Da questa crisi, però, abbiamo tutti imparato tanto e tanto ancora impareremo nei prossimi mesi. Non tutti, naturalmente, hanno aperto completamente gli occhi, ma è proprio grazie ai pochi illuminati il nuovo "world" potrà risvegliarsi, più solido e in equilibrio rispetto al passato.

E' un augurio strano questo, diverso dai soliti "Buon anno", "Happy new Year". Quest'ultimo post del 2008 vuole infondere in tutti voi una speranza nuova, la stessa che ha aperto il nuovo cammino del vostro amico Freeman. Ho cercato di insegnare a me stesso e a tutti voi a rincorrere la felicità e, anche grazie alla mia ultima sfida, spero di dare coraggio a molti di voi.

Sapete tutti quanto sia difficile cambiare e forse potete immaginare alcuni dei sentimenti che mi pervadono a due settimane dalla mia partenza. Lascio alle spalle tutto: una casa in cui ho vissuto gli ultimi dodici anni della mia vita, i tanti amici fraterni, una gattina straordinaria e una donna che, tra alti e bassi, mi ha dato la gioia di vivere. Lo faccio, però, per mettere alla prova questo sistema, per rinforzare me e lo stesso "castello" che mi ha protetto fino ad oggi. La vita mi ha insegnato che sono tanti e forti i venti che soffiano sulle nostre fragili esistenze e gli ultimi anni mi hanno mostrato crepe alle quali non posso non prestare la dovuta attenzione. Ho provato a ripararle ma sono stato costretto ad ammettere di non aver ancora trovato i giusti materiali.

MI aspetta un 2009 assolutamente nuovo, che sono pronto ad affrontare con lo stesso entusiasmo dei miei voli in cielo, legato al mio deltaplano a settecento metri di altezza. E' una forza che ho trovato dentro di me grazie ai tanti amici che voglio qui citare:

- il fraterno amico Riccardo, che mi ha sorretto nei tanti periodi di crisi
- Daniele, che recentemente, mi ha mostrato la via della fede, una fede che oggi mi sorregge come non mai
- i tanti amici "di passaggio" (Asen, Massimo M e famiglia, Ilaria, Alisa, Samuele, e tanti altri) che mi hanno regalato piccole chiavi in grado di aprire le porte del risveglio
- l'associazione ABIO e tutti i bambini dell'Ospedale Buzzi di Milano, che, ogni sabato, mi hanno dato la voglia di vivere, di sorridere e di giocare
- i miei genitori e la mia cara nonna, che hanno sorretto e compreso le scelte di un figlio e un nipote spesso troppo ribelle e rivoluzionario
- gli amici ritrovati grazie a Facebook (Mario, Simona, Eugenio, Viviana, e tanti altri), che mi hanno riportato indietro nel tempo, facendomi apprezzare ogni singola pagina del libro della mia vita
- i tanti lettori di questo blog, che con i loro commenti e il loro calore mi hanno dato il coraggio necessario a spiccare il volo che è ormai alle porte
- Federica, che, proprio al termine del 2008, mi ha, inconsapevolmente, dato l'ultimo tassello del puzzle che in tutto questo tempo ho provato a completare
- Cristina, incontrata proprio al termine del 2008, una donna con occhi illuminati da una luce del tutto simile alla mia
- Mauro, che, grazie alla fiducia, al rispetto e all'amicizia, rappresenta il mio "Caronte" verso la mia nuova terra

In ultimo, un grazie immenso a Francesca, donna paziente e introvabile, che non ha mai fermato il mio volo.

Finisce con loro il 2008 e con tutti quelli che , ahimè, ho dimenticato nella foga di scrivere i miei tipici post "di getto". Inizia un 2009 con altre facce e protagonisti, portando nel cuore tutto quello che è successo finora.

In questo post e nel blog tutto, i miei proposti per il nuovo anno e la lista delle azioni che mi appresto a mettere in pratica.

Un saluto a tutti voi, con la speranza che il 2009 possa portarvi la serenità d'animo che oggi finalmente alberga in me.

Freeman

mercoledì 24 dicembre 2008

Il grande salto

Carissimi amici,

certo è da tanto che vi lascio all'asciutto. Me ne dispiace, ma ho preferito attendere il momento giusto per comunicare con tutti voi.

Gli ultimi giorni sono stati assolutamente strabilianti. Alcuni elementi sono entrati prepotentemente nella mia vita, facendomi trottolare allegramente per poi fermarmi su un altro percorso, un'altra via, un altro cammino. Andiamo avanti per gradi, però.

Il primo elemento è il lavoro. Dopo anni sono stato ricontattato da un caro amico, responsabile di un grande evento a cui sono da tempo affezionato (quello in video). La proposta è stata grandiosa ed eccomi quindi, dopo pochi giorni dal nostro primo incontro, prendere un treno e recarmi nella città di Pescara. Lì mi attendevano altre incredibili sorprese....

Il vostro Freeman si era preparato a lungo, come tutti voi sapete. Il blog, i racconti, le tante esperienze e il buddismo, in ultimo, un amore grande che sta facendo riaccendere un sole caldo e luminoso nel mio corpo e nel mio cuore. Come la vita insegna però un fuoco può accedersi solo se stimolato. Ci vuole almeno una scintilla e, da sola, può far nascere un incendio. E' questo quello che è successo a me.

In tre giorni ho rivisto il mare, ho conosciuto tante persone straordinarie e una, in particolare, che inconsapevolmente ha riaperto le porte del mio cuore.

Sono ritornato a Milano pieno di domande. Appena sceso dal treno un brivido strano mi ha attraversato. Per la prima volta mi sono sentito estraneo a questa città, ai suoi volti e al suo strano calore. In stazione, anche le cose a cui tenevo di più, sembravano essere diventate meno intense, più lontane.

Ho passato una settimana strana, provando sentimenti piuttosto forti, simili all'innamoramento. Non sapevo a chi o a cosa attribuirli finché ho capito. Appena tre giorni fa sono andato incontro alla mia ragazza a piedi. Ho percorso volutamente più di 7 chilometri e ad ogni passo sentivo risvegliarsi in me il vero e autentico Freeman/Budda. Con il cuore in mano ho chiesto alla mia ragazza di ascoltarmi e, senza pensarci più di tanto le ho detto: "Io me ne vado".

Eccomi la sera stessa prendere accordi per un trasferimento matto e scellerato, ma che, ne sono certo, metterà a posto tante cose.

Il vostro Freeman cambia pelle, spicca finalmente quel volo tanto agognato. Tra poco più di due settimane prenderà tante delle sue cose e andrà a vivere davanti al mare. Li sarà più facile scrivere e sognare. I miei consigli saranno ancora più veri e intensi.

Non so assolutamente cosa mi accadrà e, a dire il vero, è proprio questo quello che mi emoziona di più. Andrò a vivere con due simpaticissime ragazze e una bellissima micia, nerissima. Lascerò qui tante cose, con la promessa di non dimenticarle.

Questo viaggio ha tanti significati. E' una scoperta di me e di ciò a cui tengo di più. Sarà la distanza a decretare cosa e chi amo veramente. E' un biglietto di sola andata, ma se un giorno tornerò, darò, a chi mi aspetterà con pazienza, un uomo nuovo.

Io ringrazio ancora tutti quelli che mi seguono e saluto le tante persone che tra poco mi incroceranno.

MI segue il mio Gohonzon, la mia fede, i miei libri, la mia chitarra, la mia macchina e una breve lista di cose. Mi attende qualcuno e qualcosa di nuovo. Metto nelle mani del mio karma gli effetti delle azioni già fatte e mi preparo ad impegnarmi con determinazione in nuove esperienze che apriranno i miei occhi e mi regaleranno anni profondamente diversi rispetto a quelli che mi aspettavano restandomene qui.

A presto con le news e tanti auguri a tutti per un Natale d'amore e un 2009 ricco di novità e felicità.

Freeman

venerdì 5 dicembre 2008

Dopo il mio primo Zadankai

Cari Amici,

è un post scritto con emozione questo,più lungo, è vero, ma di certo ricco di spunti assolutamente nuovi.

Finora, nascoste tra le mie parole, alcuni di voi hanno visto poesia, altri libertà, altri dolore, altri felicità. Ho dedicato gli ultimi lunghi mesi alla mia rinascita e ho cercato di trasmettere a tutti voi alcuni significati "universali" che ho estrapolato dalle mie esperienze personali. E' stato un viaggio profondo, iniziato, ricordo, proprio in quello stesso ufficio dove mi stavo spegnendo, dove la mia vita stava prendendo un tracollo, una situazione dalla quale, pensavo, non avrei mai trovato una via d'uscita. Il mio mondo stava crollando, lasciandomi solo e sofferente, senza più alcuna fiducia in me stesso.

Appena un post fa, vi ho lanciato un ultimo messaggio, ho provato a trasmettervi il grande mutamento che sto attraversando. In questi pochi giorni, infatti, tutto è cambiato, o meglio, ha imboccato una strada che mi porterà, ne sono certo, alla felicità più completa, un concetto ben più ampio rispetto a quello che conosciamo tutti noi. Mi avete più volte chiesto la ricetta della felicità. Io sentivo in me scorrerla sempre di più, ma non avevo le parole giuste per consigliarvi, per indicarvi la via. Oggi, ritengo, di aver trovato un modo nuovo per comunicare con voi, forse utile a portare qualcuno a migliorare veramente la sua condizione e illuminare la vita con una luce assolutamente nuova. Userò ancora un linguaggio semplice, utile a far passare messaggi, a volte, piuttosto difficili.

Ieri sera è nato un nuovo Freeman. Forse sarebbe più corretto dire che il Freeman che avete conosciuto finora ha trovato la sua casa. Intorno alle 19,30 ho stretto la mano ad una decina di persone a me totalmente estranee, un gruppo di uomini e donne che non avevano mai incrociato la mia vita. Nel Buddismo della Soka Gakkai, Organizzazione alla quale mi sto avvicinando, tali appuntamenti si chiamano Zadankai. Ho partecipato al primo con un alternarsi di sentimenti opposti. Da un lato sentivo l'emozione di prendere parte a qualcosa di nuovo, dall'altro mi spaventava l'idea di affrontare un mondo completamente diverso dal mio, dalla Chiesa che avevo frequentato assiduamente fino a qualche mese fa, pur credendoci sempre meno, e dalla cultura occidentale che mi è stata inculcata da quando sono nato. A 24 ore di distanza posso solo dire di aver ritrovato me stesso.

Il Buddismo è una religione molto diversa rispetto a quella a cui ero abituato. E' prima di tutto una filosofia di vita, una continua rincorsa verso la felicità e l'equilibrio. Nei prossimi post cercherò, molto umilmente, di passarvi alcuni degli insegnamenti appresi. Per ora spero possiate accontentarvi di alcuni tratti generali.

Per prima cosa vorrei sottolineare il fatto che per noi non esiste alcuna divinità esterna, alcun sistema di regole e di comandamenti a cui attenersi, quanto un elenco di insegnamenti impartiti dai Budda passati. Forte e radicato è il concetto di "Karma", o causa/effetto (su cui torneremo in futuro). Siamo noi responsabili totali, di fronte a noi stessi, delle nostre azioni e degli effetti che da queste scaturiranno. Molto semplicemente, facendo bene raccoglieremo bene, facendo male raccoglieremo male. Se poi consideriamo la nostra credenza nella reincarnazione, potete immaginare quanto bene occorra fare per purificare il Karma anche dalle azioni cattive fatte nelle vite precedenti.

Ancora, uno dei concetti più dirompenti del Buddismo sta nel fatto che il Budda vive dentro ognuno di noi. Lo stato di illuminazione e la conseguente Buddità alberga già in noi. Un esempio straordinario, uscito proprio dalla discussione di ieri, è il bulbo di un fiore. Il movimento di Nichiren Daishonin, Budda giapponese a cui il movimento si ispira, si basa sul Sutra del Loto, l'ultimo risalente al noto Siddharta, primo Budda della Storia, vissuto realmente 2500 anni fa. Proprio pensando al Loto, è facile immaginare che, quando il fiore è ancora un bulbo, nessuno può vederne i colori e la bellezza, quelli che, se ci ragioniamo, sono già presenti all'interno del bulbo stesso. Praticare il Buddismo ha come scopo proprio quello di far emergere quel fiore che si nasconde dentro ognuno di noi, nessuno escluso. La pratica buddista, le nostre preghiere, sono l'acqua necessaria per far fiorire il Loto in noi custodito.

Per iscrivere il Buddismo di Nichiren Daishonin occorre dire che questo si sviluppa all'interno della società. Tutti noi abbiamo in mente le immagini dei monaci tibetani e del Dalai Lama, scalzi e vestiti di una sola tunica. Uno dei principi del Buddhismo tibetano è proprio l'eliminazione dei desideri, che sono considerati l'origine della sofferenza. Vorrei ricordare, però, una delle più belle storie di Siddharta (o Shakyamuni), quella de "La Via di mezzo". Si racconta che mentre stava in meditazione sotto un albero da molto tempo, smagrito e privato di tutti i desideri e i bisogni più elementari, come lo stesso cibo, sentì un musicista dire ad un suo allievo "Se la corda è troppo tesa si spezzerà, se troppo poco non suonerà. Il segreto è trovare un equilibrio nel mezzo di questi due eccessi". Anche sulla base di tale assunto, il Buddismo della Soka Gakkai non intende eliminare i desideri, quanto utilizzare la loro spinta emozionale per raggiungere la Buddità.

Questo post è quindi importante per comprendere alcune delle caratteristiche del Buddismo di cui vi parlerò nei messaggi successivi. Affronterò argomenti a volte difficili, ma tutti assolutamente legati alle esperienze di tutti noi. Vorrei ricordare che il mio scopo non sarà mai quello di convertirvi, quanto di dare un senso a quella via verso il cambiamento e la felicità di cui si è tanto parlato in questo blog. Naturalmente riterrò, da buon Buddista, che un reale cambiamento e una reale felicità siano possibili sono attraverso la pratica della mia religione. Ritengo, comunque, che i sentimenti che proverò a risvegliare in voi potranno almeno aiutarvi a soffrire meno.

Spero, parlando del Karma, di essere già stato capace di far passare il fatto che secondo il Buddismo il nostro futuro, la nostra gioia, la nostra fortuna, il nostro destino sono tutti nelle nostre mani, dipendono dalla nostra forza vitale. Quello che io chiamo Buddità sarà da voi vista come "Positività", "Illuminazione", "Risveglio Spirituale", "Un modo nuovo di percepire i fatti della vita che ci scorre addosso". Chi la raggiungerà vedrà, quindi, il mondo in modo diverso e anche la sofferenza ed il dolore perderanno la pesantezza che oggi sentiamo così forte. Nella nostra cultura occidentale esiste un proverbio "Bussa la Paura alla porta. La Speranza va ad aprire. Non trova nessuno". Questo sarà, in sostanza, il percorso che proverò a raccontarvi, quello che compierò da adesso in poi, alla ricerca dalla mia Buddità.

Consiglio a tutti di seguire la mia testimonianza. Alcuni potrebbero ritenere di non aver bisogno dei miei consigli, di essere già felici. Tutti, però, sappiamo quanto la vita possa essere difficile, e quanta sofferenza si nasconda dietro un angolo. La filosofia che proverò a trasmettervi avrà il solo scopo di fornirvi alcuni strumenti necessari per prepararvi a tali eventi.

Affronterò molti temi, alcuni già trattati qui. Il concetto di tempo e di imparmanenza, quello di compassione, quello di universo, quello di felicità e sofferenza. Sarò sempre disponibile ad aiutarvi, a rispondere a vostre domande, a fornirvi ulteriori spunti di riflessione. Cercherò, nei miei limiti, di dare una mano a chi è in difficoltà, così come sono stato io fino a pochi mesi fa.

Mandate pure una mail a lontanolontano@hotmail.it

Scompaiono i video in alto e cambia il motto di Freeman.

Possiate essere felici, sempre

domenica 30 novembre 2008

Verso l'Illuminazione

Miei Cari Amici,

questo è in assoluto il post più importante che scrivo da quando questo blog è nato. Chi mi ha seguito finora, avrà potuto leggere e scoprire le fasi iniziali di questo lento cambiamento iniziato qualche mese fa. Ho raccontato la mia vita prima, in diretta, e ho provato, facendo del mio meglio, a rendervi partecipi del dopo.

Fino ad oggi, però, devo ammettere di aver solo intravisto la luce. Certo ho provato sollievo spogliandomi delle catene indossate per lungo tempo, ma non è qui che ho trovato la mia strada. Ho anche imparato una serie infinita di cose da quando ho modificato gli obiettivi della mia vita:

1. Ho capito che il denaro è solo un mezzo e non un fine.

Cambiando la prospettiva, le cose hanno assunto tutto un altro significato. I desideri si sono spostati dalle cose materiali a quelle immateriali. Ho imparato che non è un computer o una macchina a renderti felice, ma questioni ben più importanti e alte, come l'amore e la pace.

2. Ho capito che prima di amare gli altri e di essere amato è necessario amare se stessi.

Da qui sono nate tutta una serie di riflessioni sulle mie capacità e i miei limiti, mettendo a punto un disegno di me mai realizzato e che non conoscevo affatto.

3. Mi sono tirato fuori da mille dipendenze.

Entro nei supermercati e acquisto solo quello che mi serve. Non sono più schiavo di mode che, in quanto tali, sembrano darti grande felicità quando le segui, ma che poi, quando passano, ti lasciano un senso di vuoto, colmabile solo da una successiva moda (oggetto, desiderio).

4. Sono tornato ad aver rispetto del prossimo e ad amarlo.

Passo finalmente una parte del mio tempo ad aiutare fisicamente chi ha bisogno, dimostrandomi compassionevole e generoso. Quando un sorriso sboccia sul viso di un bambino malato, raggiungo una pace dei sensi che solo pochi uomini hanno avuto il coraggio di provare. I miei pensieri e le mie preghiere si sono spostate da me altri altri, scoprendo che la felicità altrui può essere felicità per me.

5. Ho iniziato a dare valore al tempo.

Ho capito la nostra "impermanenza" su questo mondo e ho cominciato e pesare il mio tempo. Oggi, finalmente, sento i secondi, le ore, i giorni scorrere sul mio corpo e non spreco più nemmeno un istante.


Avrei tante altre cose da raccontarvi, ma preferisco continuare a farlo con i futuri post di questo blog,

Il mio mondo è cambiato. Parlo di quello interno, che ha dato vita anche ad alcuni cambiamenti esteriori, primo fra tutti un sorriso che era scomparso dal mio viso. Anche la sfera più privata, quella sessuale, ne ha avuto dei benefici e mi proietta verso un futuro molto più roseo rispetto alla vita che mi sono lasciato alle spalle.

E' proprio sul futuro, però, che ho iniziato a nutrire qualche dubbio. C'è da considerare che la prigione dalla quale sono uscito corrisponde alla vita di molti degli uomini e le donne italiani. Chi mi sta accanto, spesso, non capisce il valore del mio cambiamento. Vede la mancanza di una occupazione "seria" come un disvalore. Ritiene che scrivere un romanzo o tenere vivo un blog, attività necessarie per un risvegliato per condividere l'esperienza vissuta, rappresentino, invece, delle vie di fuga dalla realtà.

Alla ricerca del mio nuovo me stesso sono quindi arrivato ad un ulteriore e importante scalino, che qui accenno soltanto, essendo io soltanto alle prime fasi di un lungo cammino.

Ho scoperto che la mia recente storia, i miei pensieri, le mie teorie, i miei ideali, i miei obiettivi, sono del tutto compatibili con una delle dottrine religiose e filosofiche più note al mondo; il buddhismo.

Da diversi anni studio questa realtà e ne apprezzo il forte carattere spirituale e profondo. Non voglio e non posso certo spiegarlo in due righe. E' per questo che ho allegato un video, come al mio solito. E' un documentario interessantissimo della BBC (come non se ne vedono in RAI...). Consiglio, poi, la visione del film "il Piccolo Buddha" (un capolavoro), del nostro Bernardo Bertolucci.

Il motivo che mi ha portato ad aprire il mio cuore a questa pratica è da ricercarsi nella sua stessa essenza. Nel buddismo non c'è un Dio. Lo stesso Buddha (che vuol dire "risvegliato") è in ognuno di noi e può essere tirato fuori raggiungendo l'illuminazione. Naturalmente raggiungere questo stato non è cosa semplice, e richiede un impegno forte e costante atto a ottenere un livello di consapevolezza (parola più volte ripetuta in questo blog) molto elevato.

I miei prossimi passi, quindi, saranno piuttosto forti. Sto studiano attentamente e ho promesso di tenerne traccia su questo blog. Non lo faccio per convertirvi tutti. La conversione, infatti, è una delle decisioni più intime. Alcuni dei concetti propri del Buddismo, però. sono universali, come la Compassione, la Meditazione, la Consapevolezza, l'Illuminazione, l'Amore, la Liberazione, ecc.

Da oggi parte una nuova fase, un viaggio ai confini dello spirito umano. Consiglio tutti di inserire questo blog tra le vostre pagine preferite. Sono certo che i miei prossimi racconti daranno a tutti ottimi consigli.

Buova vita
Freeman

venerdì 21 novembre 2008

A volte ci vuole

Cari Amici,

eccoci arrivati ad un'altra svolta. Lungo il mio cammino ho avuto la fortuna di incontrare tante persone straordinarie, tanti piccoli angeli che si sono aperti a me come mai prima di questo periodo di cambiamento.

Quando ci sentiamo soli mandiamo, inconsapevolmente, segnali di aiuto che sono colti da pochi esseri straordinari che rispondono dando il massimo supporto. Quando ciò accade chi soffre decide di donarsi anima e cuore e si butta a capofitto, sperando che si possano aprire nuove porte piene di gioia e di luce. C'è chi vede l'amore, chi l'amicizia... Mi tocca però ammettere che è proprio lì che commettiamo il nostro peggiore errore.

A noi cagnolini bastonati dalla vita basta una carezza per essere pronti a seguire chiunque ce ne regali una. Dimentichiamo però la natura dell'uomo a guardare soprattutto i propri interessi, donato di una solo leggera propensione a prendersi cura degli altri. Così appena proviamo a seguire questi compagni, eccoli sparire dietro un angolo e correre via veloce.

Chi ha attraversato un periodo turbolento come il mio è spinto quindi a cercare conforto ma deve presto ammettere di dover contare solo sulle proprie energie. Un consiglio di Freeman a chi ha l'animo in pena è quindi quello di diffidare dei facili sorrisi. Sappiate avvicinarvi senza illusioni e imparate a comprendere che nella vostra battaglia interna siete e sarete sempre e comunque soli.

Il mio sfogo viene da esperienze reali a me stesso accadute, chiaramente, anche se sono ormai convinto dell'assoluta universalità di simili verità.

Se vi va di piangere fatelo, senza cercare una spalla su cui posarvi. Il vostro "Vaffanculo" deve essere sotto certi aspetti terapeutico e deve abituarvi a cacciarvi dai guai da soli.

Sotto un altro punto di vista, mi tocca ringraziare chi si prende gioco di me. Nonostante ci soffra e non poco, questo mi riporta ad una solitudine che è in naturale destino dell'uomo. Andando avanti con gli anni mi capiterà di cambiare idea ma rileggerò questo post per riaprire gli occhi e munirmi di una corazza che mi proteggerà dalla sofferenza che si prova quando si è scaricati come un pacco senza una reale ragione.

Che la mia rabbia aiuti ancora una volta chi vuole uscire dal buio. Spegnete il cuore e, se qualcuno vi tende una mano, afferratela per tirarvi fuori. Ringraziate e poi proseguite sulla vostra strada senza voltarvi.

MI spiace per il tono di questo post ma è la normale reazione a illusioni violentemente scoppiate. Sono certo, però, che leggendo e rileggendo le mie parole ciniche e dure si potrà trovare un piccolo insegnamento.


Occhi aperti.
Freeman

mercoledì 19 novembre 2008

L'importanza dell'amore

Cari amici,

in questo lungo, lungo percorso di cambiamento sono tante le riflessioni che vengono a galla. Un bruco che diventa farfalla ricorda la sua vita precedente, sicuramente con qualche malinconia. Sto cambiando pelle, è vero, chiunque mi ha incontrato fino ad oggi se n'è reso conto.

Ho attraversato non poche difficoltà, ho fatto grandi rinunce, ho pianto e sofferto. Oggi posso finalmente sentire energie del tutto nuove riempire il mio corpo. C'è una cosa però a cui non ho mai rinunciato e questa è l'amore.

Nessuno di noi può vivere senza amare e, soprattutto, senza essere amato. Un'automobile non può muoversi senza carburante e così noi stiamo immobili e freddi senza l'unica magia che ci fa battere il cuore e che ci riscalda anche negli inverni più rigidi.

In questi ultimi tempi, come vi ho raccontato, ho riaperto l'album della mia vita ed ho trovato diverse pagine importanti. Tra queste una in particolare ispira questo post e è perfettamente raccontata dal testo della canzone di Raf.

Nella vita da bruco ho conosciuto la felicità, anche se poi mi è sfuggita via. Non potevo ancora volare, non avevo ali colorate come adesso. Dall'alto del mio cielo guardo in basso alla ricerca di qualche pezzo della mia vita passata. A volte mi sembra di trovare qualcosa e mi riempio di gioia. Un paio di settimane fa ho incontrato, nel mio stesso cielo, un altro bruco incontrato tanti anni fa e diventato oggi farfalla come me. Ci stiamo avvicinando pericolosamente e ciò pare renderci felici.

Freeman continua ad amare e lo farà fino all'ultimo secondo della sua vita. Ogni cambiamento avverrà sempre pensando di trovare qualcuno con cui condividere la poesia di questi momenti di scoperta.

Buona Vita
Freeman

domenica 16 novembre 2008

Un nuovo incontro...

Cari Amici,

continua il viaggio tra i ricordi, gli incontri con il passato, le emozioni del riscoprire vecchie amicizie. La mia ultima permanenza nella mia terra ha, indubbiamente, qualcosa di unico, di speciale.

Ho avuto la possibilità di sedermi sulle sponde del mare e di passare un bel po’ di tempo in compagnia dei miei cari. Ho capito, poi, quanto valore avesse ritrovare persone con le quali avevo condiviso una piccola parte della mia vita, la più bella.

Adesso, mentre scrivo, mi trovo ad oltre 10.000 metri di altezza, seduto su un aereo che mi sta riportando a casa. E’ su questo concetto che ora rifletto in modo del tutto nuovo. Ho pensato a lungo di aver messo radici in un territorio lontano più di 1000 km dalla mia città natale. In poco meno di una settimana ho avuto occasione di cambiare idea.

Un ruolo importante hanno giocato le lunghe chiacchierate con i miei genitori e, di certo, le ore passate con alcuni grandi amici. Ho già dedicato un post ad alcune delle persone ritrovate. Questo, in particolare, è scritto per Eugenio.

Insieme, ancora quindicenni, abbiamo lavorato su alcuni dei palchi più noti della nostra comune città. E’ stato magico ripercorrere quelle notti, riascoltare qualche vecchia canzone, ricordare quanto fosse bello e caldo ogni applauso, ogni sorriso del nostro pubblico. E’ stato il 1995 l’anno del successo radiofonico, dei dischi, della Televisione. Eugenio, ma anche Danilo, Claudio e Giovanni (alcuni dei quali rivisti nel corso di questa vacanza) sono stati di certo protagonisti di questa porzione di vita che mi porto ancora dietro e che, me ne accorgo ora, mi ha cambiato profondamente.

A trent’anni avevo dimenticato di essere in grado di emozionare e di emozionarmi. Con la mia voce sono nati e morti amori, sono iniziate storie e si sono stampate nella mente situazioni indimenticabili. Sono stato un moderno cupido ed è stato straordinario avere la possibilità di riscoprirlo proprio incontrando queste persone.

Questo blog, come d’abitudine, vuole, al termine di ogni post, dare un piccolo consiglio. In questo caso si tratta di tentare di sfogliare le pagine del libro della propria vita o, come nel mio caso, del disco o della musicassetta alla ricerca di quel talento perduto. E’ normale che la vita ci sposti da una passione che, magari, sarebbe potuta diventare un lavoro. Siamo cresciuti sentendoci dire che l’unica degna occupazione è quella in cravatta e in ufficio o, comunque, con lo straccio di un contratto. Il mondo sta cambiando, però, e distrugge tutte quelle certezze che avevamo fino a pochi anni fa. Oggi esiste una possibilità di riscatto e di libertà. La si trova cercando nella nostra storia una abilità nascosta. Questa ricerca si può fare meglio condividendo il momento con alcuni dei compagni del tempo passato.

A Eugenio va il mio più caro saluto e ringraziamento per le due splendide serate passate e per il suo pur inconsapevole aiuto nel farmi compiere un passo in più nel ciottoloso cammino che mi porta sempre più in alto nel cielo dei sogni.

Freeman

mercoledì 12 novembre 2008

Ancora qualche pensiero sul tesoro più grande

Ciao Amici,

affrontare un viaggio può significare tante cose. Conosco persone che hanno girato il mondo senza avere nient'altro da raccontare che la bellezza dei luoghi e dei paesaggi visitati. Altri hanno scoperto solo piccoli fazzoletti di terra, portando con sé storie bellissime, cariche di sogni e sentimenti.

Sono rientrato nella mia terra con alcuni obiettivi chiari. Il primo, concludere degnamente il mio romanzo. Per fare questo domani stesso andrò a leggere il mio ultimo capitolo in riva al mare. Registrerò un video che resterà per sempre, così come le pagine di questo piccolo libro che, mi auguro, porterà i sogni di Freeman a tante anime perse nel deserto della vita. L'altro obiettivo, ancora più importante, rinsaldare i rapporti con persone perse tra le pieghe del tempo.

Oggi, dopo undici anni, ho riaperto le porte ad un grande amico. In poco più di tre ore abbiamo passato in rassegna avvenimenti, storie, persone che avevo quasi ormai dimenticato. Come il protagonista del mio libro, Luca, ho avuto e sto avendo l'occasione di riappropriarmi di qualcosa che pensavo scomparso.

Un pensiero lo dedico anche ad una ragazza speciale, ritrovata, anche lei dopo la bellezza di undici anni. Non è qui adesso, purtroppo. E' rimasta nella nostra capitale e da lì manda di nuovo messaggi che riesco, finalmente, a recepire.

Eccoci, quindi, al solito consiglio di Freeman. Siamo sempre, tutti, concentrati su noi stessi, sui nostri vuoti obiettivi, da dimenticare la bellezza, il valore dell'amicizia e dell'amore. Finchè avrò forza in gola non smetterò mai di ripetere quanto tutto questo sia assurdo e stupido.

Provate a seguirmi in questa scoperta. Volete scrivere una nuova pagina della vostra vita? Sognate un futuro diverso? Iniziate a riprendere la vostra vecchia agenda e richiamate persone quasi dimenticate. Ritrovando voi stessi, chi eravate 10, 20, 30 anni fa imparete a conoscere i prossimi passi da compiere.

Con oggi si ricostruisce un piccolo gruppo di amici che Freeman ha finalmente ritrovato.

Una buonanotte da questo pazzo eterno sognatore.
Freeman

lunedì 10 novembre 2008

Le stelle in cielo

Cari Amici,

ecco un post speciale. Provo sempre a dare ad ognuno dei miei pensieri un valore particolare, ma sono poche le occasioni in cui mi sento tanto ispirato come questa notte. Complice di questo piccolo sogno è il cielo che mi sovrasta. Certo è lo stesso che ho sopra la testa nella mia cara e vecchia Milano, anche se, devo ammettere, oggi, da dove mi trovo adesso, ha un fascino del tutto unico.

Vi scrivo dalla mia grande casa situata in una regione troppo spesso dimenticata, maltrattata dai suoi stessi abitanti, che la sporcano di immondizia, ignoranza, violenza. Se però alzi gli occhi al cielo, le stelle che si possono vedere da qui sembrano esistere solo sopra questi luoghi. Bucano il buio e regalano una luce che illumina la notte e che ispira un cuore ferito come il mio, come il nostro, come quello della generazione dei trentenni sconfitti da un mondo insensibile alle nostre richieste, ai nostri ideali, ai nostri piccoli sogni.

Standome qui seduto, sono tante le cose che tornano alla mente. Sono ricordi sbiaditi dal tempo che, dolcemente, bussano. Sono finalmente pronto ad accoglierli e, di questo, sono estremamente felice.

Il pensiero va a tutti voi, a tutti quelli che spesso si perdono sulle strade della vita, che non trovano la direzione giusta, che sentono di non avere più stimoli e speranze. Alzate gli occhi al cielo anche voi, cercate la vostra stella. Fate in modo che sia proprio questa ad illuminare il vostro cammino. Datele un nome e vi seguirà per sempre.

La mia ora brilla più delle altre. E' sul nome che ho dei dubbi... Ma so che sarà lei stessa a suggerirmelo... Devo solo avere la pazienza di aspettare.

Buonanotte da
Freeman

domenica 9 novembre 2008

Aiutare gli altri

Cari Amici,

questo post ha un tono diverso, seppure in linea perfetta, ideale, con il messaggio racchiuso in questo blog. Qui si parla di libertà, lo sappiamo, ci piace sognare una vita diversa, in cui ritrovare noi stessi, il nostro equilibrio.

Molti di voi mi hanno fatto domande, chiesto la ricetta della felicità, il significato stesso della parola libertà. Più volte ho dovuto negare con forza qualcosa che, ammetto, a volte è sembrata emergere dalle mie parole. Ho più ripetuto che prima di rendere felici occorre essere felici, prima di amare gli altri è necessario amare se stessi. Alcuni hanno letto in questo un atteggiamento egoista. Il messaggio di oggi vuole andare esattamente nella direzione opposta.

Tornando sulla felicità, come può una persona dirsi felice vivendo accanto ad un familiare o un amico in difficoltà? Come pensare a noi stessi se il nostro vicino soffre? Un primo passo, quindi, per essere felici è aiutare il prossimo, come negarlo?

Tra le storie dei Santi, quella che più mi ha sempre appassionato è stata, di certo, quella di San Francesco di Assisi. Chi più di lui è stato vicino a Dio, alla felicità, alla libertà? Lui si è spogliato della sua ricchezza e ha dedicato tutta la sua intera vita ad aiutare il prossimo e alla contemplazione del creato.

Il vostro Freeman ha finalmente iniziato la sua avventura in Abio, una associazione di volontariato che porta avanti una grande missione: dare ai bambini in Ospedale (e ai loro genitori) un sorriso, una distrazione. Di certo non sono un Santo ma credo di potervi dare un nuovo importante consiglio. Dedicate qualche ora del vostro tempo agli altri. Non fermatevi alle monetine nei cesti distribuiti in Chiesa, non pensate così di aver esaudito le vostre buone azioni. Se state rincorrendo la felicità, dare una mano a chi ne ha veramente bisogno vi donerà un sorriso che illuminerà tutto il vostro cammino e che vi insegnerà il significato della parola amore.

Oggi è stato il mio primo giorno e sono stato circondato per tutta la mattina da bambini assetati di allegria, alla disperata ricerca di attimi di evasione. Ho giocato, ho riso, ho divertito. Le ore sono volate via e alla fine ho provato emozioni molto simili al mio primo volo in deltaplano.

Accettate questo mio piccolo consiglio e vedrete che vi presto sentirete profondamente rinnovati.

Basta poco...

Freeman

sabato 1 novembre 2008

La voce del cuore

Cari Amici,

ci sono momenti nella vita in cui le semplici parole non bastano. Quante volte è capitato anche a voi? Sentite muoversi sentimenti unici e difficili da esprimere. Chi vi circonda non riesce a capire quello che vi brucia dentro. E' in quel preciso momento che una canzone, una poesia, un dipinto possono aiutarvi.

L'arte è fatta da codici universali che, nel tempo, sono diventati il modo migliore per comunicare. Nella voce o sulle dita della mano, il cuore trova il modo di parlare.

In questo post, quindi, ecco un piccolo esperimento. Certo in questa canzone che ho interpreato il testo è importante e dice esattamente quello che faccio fatica ad trasmettere con semplici parole. E' nell'inflessione della voce, nelle pause, negli acuti nei vibrati però che è possibilie comprendere quello che fa battere il cuore in questi tumultuosi mesi della mia vita.

Ascoltate questa canzone ad occhi chiusi e cercate di sintonizzarvi con le mie stesse frequenze. Vorrei che poi mi raccontaste le emozioni provate.

Infine, il consiglio di Freeman è quello di imparare una qualsiasi arte per dare la possiblità al cuore di comunicare. Senza qieste abilità sentirete sempre di non aver detto tutto, avvertirete un peso che non riuscirà mai a sparire.

Freeman

mercoledì 29 ottobre 2008

Una battaglia vinta da Freeman


Cari Amici,

non posso ancora crederci. Ricordate la mia lettera inviata a Sindaco, Corriere della sera e Assessore Trasporti di Milano?

http://gianpaolocataniafreeman.blogspot.com/2008/07/una-nuova-battaglia-di-freeman.html

Ebbene, oggi ricevo una risposta ufficiale. (in allegato)

Ho vinto la battaglia. Grazie a Freeman, la bambina morta a luglio su Via Dei Missaglia ha avuto giustizia. E' stato tirato su un semaforo e, finalmente, in quel tratto di strada nessuno perderà più la vita, o almeno così spero.

Questa deve essere una lezione per tutti voi. Una lettera può cambiare le cose. La consapevolezza e la risposta corale ai problemi che ci affliggono, l'azione, può salvarci tutti.

Ricordate le mie parole, sempre.

Un ringrazimento speciale va a tutta la giunta comunale di Milano e al nostro Sindaco Moratti.

Sono orgoglioso di quello che ho fatto. Continuerò a lottare!

martedì 28 ottobre 2008

Il primo incontro

Ciao Amici,

come promesso appena qualche post fa, eccomi a raccontare del primo incontro organizzato grazie al potente sito Facebook.

Dico fin da ora, che non farò mai nomi in questi messaggi, ma mi limietrò a raccontare le emozioni provate e, attraverso queste, consigliare tutti voi, come ho sempre fatto.

La prima persona è, in assoluto, la più importante. Come poteva non essere così? Oggi mi è apparsa davanti dopo 14 anni di lontananza, di storie, di tragedie, di avventure, di scoperte. Il passato ha fatto capolino nel mio presente e mi ha stupito con battiti di cuore così difficilmente placati nel corso di questo lungo tempo.

E' una ragazza che ha sconvolto la mia vita ormai tanti anni fa. La sua immagine si era persa tra le pieghe nel tempo ed è rispuntata solo ora. E' difficile raccontare le emozioni provate, ma posso facilmente parlare del modo in cui mi sono avvicinato a lei.

Riaprire porte chiuse, sbarrate, ti mette addosso un'ansia del tutto unica, ti pone mille domande. Dici a te stesso che è stupido tornare indietro ma, quando lo fai, ti senti profondamente rinato. Risfogliare le pagine del libro della tua vita, ti consente di guardare con occhi nuovi alcune tue azioni, di spolverare vecchi ricordi.

Posso dire di aver trovato una persona cambiata, naturalmente, ma che conserva molte delle caratteristiche che mi avevavo avvicinato a lei ben 14 anni fa. E' lo stesso sorriso, la stessa voglia di libertà, a colpirmi di nuovo. Naturalmente la bellezza mai appassita mi ha riempito gli occhi, ma questa non è la sola cosa che ho portato con me al termine della nostra incredibile chiacchierata.

In conclusione, posso solo dire che ricucire il rapporto con lei, sono certo, arricchirà le nostre stesse vite.

Freemn dedica a questa ragazza un pensiero particolare e spera di rivederla presto.

Tutto sta accadendo velocemente in questi miei trent'anni. Non so dove mi porterà e adoro chiudere gli occhi e lasciarmi trasportare dalle onde del mio mare, mai tanto in tempesta come adesso.

Aprite anche voi il vostro cuore e riprendete le pagine perdute della vostra vita. Cambiare non vuol dire assolutamente annullare il vostro passato, quanto riviverlo per trovare chi eravate veramente. Potreste incrociare una persona diversa, persa nella folle corsa della vostra esistenza.

Ci sono frasi mai dette che sono ancora chiuse nel vostro cuore. Non potrete intraprendere alcun nuovo cammino senza tirarle fuori.

Questo è solo il primo di una lunga serie di incontri straordinari. Posso solo ripetere che, tra glia altri, conserverà un gusto speciale.

Buona vita
Freeman

domenica 26 ottobre 2008

Memorie di un passato lontano

Ciao Amici,

ho già dedicato un post al passato, ma sento di dover riflettere ancora su questo tema, così importante per tutti noi.

Grazie ad un'amica ho conosciuto il canale Facebook e, dal primo giorno di iscrizione, sto sperimentando sulla mia pelle le emozioni che si possono provare ritrovando vecchi amici, amori e ricordi.

Rivedendo le nuove foto di persone conosciute diversi anni fa, mi accorgo di come il tempo sia volato sulla mia testa, implacabile e inesorabile. Non posso fare altro che prenderne coscienza e cogliere l'occasione per ricordare che sprecare abche solo un istante futuro significherebbe non apprezzare appieno la fortuna e la bellezza della vita, ritrovandomi, magari vecchio, con alle spalle troppi rimorzi e troppi rimpianti.

Lo strumento in cui mi sono imbattuto è una vera e propria magia, che mette in evidenza cosa la rete oggi può fare, permettendoci di recuperare amicizie perdute.

Naturalmete esiste un'altra faccia della stessa medaglia. Presto incontrerò di nuovo alcuni dei protagonisti della mia esistenza, finora. Occorre considerare la possibilità che si sia cambiati a tal punto da minare alcune di quelle idealizzazioni che ci siamo fatti nel corso di questi lunghi anni. Il rischio, quindi, è mettere a rischio la bellezza e la poesia di antichi ricordi e togliere sapore a teneri baci.

Anche questo però dovrà essere vissuto con totale abbandono. Freeman insegna che affinchè un libro possa dirsi bello, riuscito ed emozinante, deve essere in grado di catturarti dalla prima all'ultima pagina. Rileggerlo mi darà forse la possibilità di sentire di nuovo gli stessi battiti di allora. Devo quindi buttarmi a capofitto in quest'esperienza sperando di trovare nuove ispirazioni che mi aiutino nel mio quotidinano lavoro di cantastorie e cronista dei sogni.

Prometto di dedicare un post a ciascuna persona che rivedrò grazie a quel sito.

Inizia un viaggio nel passato che ho tentato di racconatare nel mio romanzo, Profondamente. Chissà che io non possa ripercorrere alcune delle strade attraversate dal mio protanista, Luca.

Freeman

venerdì 17 ottobre 2008

La stagione dell'amore

Ciao Amici,

Quanto i sentimenti sanno essere pieni di contraddizioni e di trappole. "La stagione dell'amore viene e va".

Viviamo tutti cercando costantemente la nostra anima gemella. A me blogger/scrittore piace credere che per ognuno di noi esista veramente una e una sola persona compatibile, esattamente compatibile intendo. Il mondo è grande e lei o lui potrebbe essere dovunque, parlare qualsiasi lingua, avere chissà quale colore degli occhi, della pelle. Ci avviciniamo a persone che assomigliano a quell'essere perfetto, che è nato solo per starci vicino. Passa molto illudendoci di aver trovato quello che stavamo cercando, ma poi capita che ci accorgiamo di aver commesso un errore. Cosa fare allora? Che strada prendere? Meglio rassegnarsi o cercare ancora?

L'amore è una cosa così bella che nessuno di noi può farne a meno. Quando ci accorgiamo che quello che stimo vivendo non è lo stesso sentimento capace di farci alzare i piedi da terra e superare noi stessi, occorre avere il coraggio di cambiare, di spostarci alla ricerca di quella metà che ci completa, che ci illumina. La danza dell'amore, inotre, quella alla ricerca di quel sentimento vero, è meravigliosa. Non possiamo dimenticare le emozioni provate quando ci avviciamo a quello che ci pare proprio essere il tanto agognato tesoro.

Non rimpiagere mai le occasioni perdute, finiresti con il restare immobile. Come io stesso ripeto spesso, la vita è troppo breve per buttare via tempo prezioso. Buttati a capofitto in una nuova straordinaria avvenura e capirai presto che è possibile rinascere, ritrovarsi e godere di quell'energia che solo il vero amore può darti.

L'amore eterno esiste, occorre solo trovarlo. Non è facile individuare la notra stella in mezzo ad un firmamento così frastagliato. Ma la luce che può darti quando l'hai trovata è troppo bella e magica per arrendersi.

Pensa come ti sentiresti se, miracolosamente, dovessi trovare veramente quella persona unica che in questo stesso momento sta cercando te. Forse l'hai già sognata e non hai riconosciuto il suo viso. Forse ti sta proprio accanto adesso, così tremendamente vicino...

Freeman

martedì 14 ottobre 2008

L'importanza del passato

Ciao Amici,

l'emozione di ogni singolo giorno di questa nuova vita che ho costruito intorno a me inzia a spaventarmi. La paura è che questo grande sogno, fatto di conoscenze speciali, di incredibili coincidenze, possa terminare. Per ora mi piace pensare che io abbia solo intrapreso il giusto cammino, lo stesso che era già scritto ma che non riuscivo a vedere.

Intanto vorrei ringraziare un internauta, Riccardo, il quale è capitato casualmente sul mio blog ed è stato capace di trovare quel fiume di emozioni nel quale cerco di bagnare i miei post. Per lui e per tutti voi continuerò, come ho promesso, a condividere alcuni di quei sentimenti ritrovati, una piccola missione che ormai sento sulla mia pelle.

Venendo all'argomento di oggi, vorrei invitarvi a ricordare il vostro passato e a ritrovare alcuni di quegli elementi che vi sembrano ormai perduti.

Negli anni novanta non c'erano i blog, FaceBook, Youtube e tutti quei sistemi che oggi plasmano le nostre vite e le nostre relazioni. Certo è vero che questi hanno in parte distrutto le nostre relazioni, almeno quelle tradizionali a cui revamo abituati. E' pur vero però che ci pemettono di ritrovare persone, di parlare con loro pur essendo distanti, di condividere i nostri pensieri, di pubblicare le nostre foto e i nostri video.

Oggi, proprio grazie a Facebook, ho ritrovato un caro amico, una di quelle persone con le quali percorri un tratto importante del tuo cammino e che poi, inspiegabilmente, sparisce. Questo è stato possibile grazie all'aiuto di un'altra straordinaria amica, ritrovata grazie allo stesso sistema.

Nella data di oggi si ricompone un magico trio che alla fine del 1996 si era diviso, senza che nessuno dei componenti ne comprendesse le reali ragioni. Naturalmente (penserete ancora io sia un visionario) non credo sia casuale, convinto come sono che nulla accade per caso e che niente di tutto questo sarebbe mai successo se mi fossi ostinato a vivere quella stupida vita di prima.

Grazie a Simona e a Mario oggi ho potuto riassaporare alcuni vecchi ricordi legati ad alcuni dei migliori anni della mia vita. Avevo solo diciotto anni quando queste due straordinarie persone hanno incrociato il mio destino. Ci divertivamo con poco, vivevamo ogni momento con quella intensità che era propria di quegli anni, la stessa che oggi, purtroppo, non vedo più nei diciottenni. Il tempo era destinato a stare insieme, senza spedirsi sterili messaggini o e.mail, ma assaporando ogni singolo istante delle nostre giornate.

E' un passato che ritorna e che, sono certo, modificherà ancora una volta il percorso che to compiendo.

Proprio quando ho avuto finalmente il tempo di ricordare, ecco che "casualmente" alcuni di quei frammenti sono tornati, quasi prepotentemente. Ricordate i miei post in cui parlavo dei luoghi del mio passato?

Esistono una Simona e un Mario anche nelle vostre vite. Se ne stanno nascosti e sono pronti a ritornare nel momento esatto in cui voi vorrete riportarli indietro. Al passato ci si deve avvicinare senza paure. In quel passato sono nascoste tante cose, eventi e persone che potrebbero aiutarvi a cambiare per sempre la vostra vita, quella che magari avete costruito scordandovi del vostro straordinario passato.

Siamo dotati di poteri telepatici, alcuni studi lo avrebbero già in parte provato. Questo avviene con familiari e amici stretti. Se questo è vero e vogliamo veramente ricucire relazioni spezzate, inziamo tutti a concentrarci su queste. Credete a Freeman, accadranno cose meravigliose.

Una buona notte da un piccolo uomo che oggi, per la prima volta e con mio grande onore, è stato chiamato saggio.

Freeman

lunedì 13 ottobre 2008

Ogni giorno un nuovo passo

Ciao Amici,

ci sono notti in cui non sai dormire. La canzone di Cesare è ancora una volta in grado di centrare nel segno.

Esco da una domenica straordinaria, una di quelle che non si dimenticano facilmente. E' finita nel modo migliore, a tuffarsi nel passato con la stessa persona protagonista del post precedente.

Capita poche volte nella vita di parlare con qualcuno sentendoti completamente libero e trasportato. E' la magia di momenti speciali, così speciali che andrebbero chiusi in una bolla di vetro per essere riguardati ogni volta che nel cuore si annida la tristezza.

Continio a chiedermi come e perchè tutto questo è successo, se quella mail del 7 ottobre sia stata un segno del destino, lo stesso destino che scopro ogni giorno di più. Mi convinco sempre di più che niente accade per caso ma che non basta aspettare passivi che l'occasione speciale faccia capolino e bussi alla tua porta.

Esiste una magia partcolare, qualcosa di ultraterreno che da considerarsi come il dono riservato a chi apre i suoi occhi, si pone domande importanti. Spazia con la mente se non riesci a dormire, poniti nella posizione ideale per fare nuove o vecchie conoscenze, spogliati delle tue stupide corazze. Imponiti un bel sorriso fin dal mattino e regalalo a chi ti sta vicino, anche e specie agli estranei.

In ultimo, non è certo mio il ruolo di evangelizzatore, ma credo di poter affermare che la vicinanza a Dio e a tutto il suo creato ti può abituare a vivere nell'amore. Abituandoti a questo ti sarà più facile riconoscerlo.

Esiste anche per te una persona speciale come quella che ho ritrovato io. Spesso ti sta sotto il naso e non te ne accorgi neppure. Apri gli occhi, offuscati dal denaro e da stupidi bisogni che quegli stessi soldi ti stimolano.

Se tutti iniziamo a fare questo piccolo esercizio troveremo quel paradiso a cui tutti speriamo proprio qui, sulla terra, accanto a noi. Quel luogo di pace è fatto da donne e uomini straordinari e dal sorriso tenero di un bambino.

Viva la vida!

Freeman

giovedì 9 ottobre 2008

La vita è una cosa meravigliosa

Cari Amici,

la vita è una cosa meravigliosa, come si può obiettare? Eppure, quante volte in questi anni ho avuto dubbi su questa verità, in quante occasioni ho pensato che la felicità dovesse essere confinata al passato e che dovessi abituarmi ad una banale esistenza. Solo oggi posso capire quanto fosse stupida quella sensazione. Mai come in questa fase della mia breve esistenza mi sento baciato dalla fortuna e da Dio. In questo nuovo cammino sto incontrando di continuo persone ed esseri meravigliosi e speciali. Ma mai avrei potuto immaginare quello che è successo ieri.

Innanzitutto ecco una riflessione tipica di Freeman. Parliamo di destino e di cambiamento. Più volte ho ripetuto quanto io sia convinto dell'esistenza di un destino. Non ho cambiato idea su questo ma, così come ho provato a scrivere proprio nel post precedente, sono arrivato a capire che la vita ci propone sì un destino scritto, ma con diverse alternative possibili. Proprio come in quelle stazioni di cui vi ho parlato, siamo noi a scegliere su che treno salire, pur ignorando la destinazione finale. Da quel treno ne dipenderanno altri, in cui ancora una volta avremo l'opportunità di cambiare il corso degli eventi.

Guai se non fossi saltato su un altro vagone qualche mese fa, sarei rimasto cieco e non avrei potuto godere della magia di questi giorni così intensi e straordinari. Oggi il sole splende e l'emozione attraversa le mie mani per trasformarsi in parole che, rilette, stupiscono anche me.

Non potrò mai smettere di ringraziare la Provvidenza che sta seguendo questo mio cammino, spianando un sentiero che era franato sotto i miei piedi. La stessa provvidenza ieri mi ha fatto incontrare di nuovo una delle donne a cui sono stato più affezionato da adolescente. E' una ragazza straordinaria che avevo perso e che solo ventiquattro ore fa mi ha ritrovato. E' bastato un attimo per ritornare con la mente a storie, persone, luoghi, ricordi lontani nel tempo e nello spazio. Simo ritorna nella mia vita dopo più di dieci anni di silenzio. Oggi abbiamo scambiato una lunga chiacchierata al telefono, ridendo sugli anni passati e ritornando bambini. Il cuore è uscito dal petto, più di una volta, ridando ancora una volta al mio viso un sorriso che ormai sembra aver trovato lì la sua dimora.

Amici, ricordate, questi piccoli miracoli che la vita ci regala. Pensateci quando vi trovate ad affrontare un periodo difficile, quando vi pare che tutte le porte siano chiuse, quando vi sentite soli, quando il mondo vi gira le spalle. L'amore, l'amicizia riempiranno quel vuoto e vi renderanno felici. Stringete i denti e siate pazienti. Non abbattetevi, rischiereste di rallentare quello straordinario processo che, anche se non sentite, muove le vostre vite. Sappiate accettare i momenti di buio. La luce che gli incontri di cui vi parlo vi darà di nuovo sarà così intensa da illuminare passato, presente e futuro annullando la tristezza che vi faceva stare così male.

Simo è tornata e questa volta vedremo di non lasciarci scappare questa nuova grande occasione!

GRAZIE

Freeman

sabato 4 ottobre 2008

Irraggiungibile

Ciao Amici,

ci sono notti come questa in cui prevalgono nella mia mente pensieri un pò malinconici e poetici. Sono dettati chiaramente da esperienze che prometto però di tenere strette nel mio cuore e di non raccontare, se non per mezzo di piccole metafore che voglio codividere con voi tutti.

Questo blog è un piccolo mare in cui lascio i miei messaggi chiusi in bottiglie che tutti voi potete raccogliere. Chissà che tra voi non si nascondano anche i reali destinatari dei miei pensieri. La magia di questo sistema di comunicazione è che non lo saprò mai, a meno che il destinatario si manifesti.

Provate ora a seguirmi.... E' successo a tutti nella vita di avere per un attimo la sensazione che un incontro possa cambiarvi la vita. Gli occhi tremano, il cuore batte, la mani sudano, i pensieri corrono, i sogni volano. Quando il primo fuoco si spegne vi rendete conto che nulla di quanto state immaginando, sognando, potrà mai avverarsi.

Sono occasioni che capitano di rado e che riconosciamo senza neanche accorgercene, ma che lasciano in bocca un sapore amaro e speciale, incofondibile. Entrano nei nostri sogni notturni, facendoci capire che forse quelle sensazioni taciute e represse potrebbero essere realmente speciali. Ma tutto rimane confinato alla notte perchè impossibile da raggiungere.

Viviamo in stazioni continuamente attraversate da treni. A volte ne prendiamo alcuni che ci porteranno a incrociare coincidenze in altre stazioni e in nuove città. E' la vita, pensateci bene.

Può capitare, però, che quel senso che tutti possediamo, il sesto, quello in grado di percepire emozioni intangibili e fugaci, ci convinca che tra quei treni ce n'è uno che potrebbe seriamente renderci felici e portarci lontano. Ci credi veramente, anche se non hai prove tangibili alla mano.

Ti avvicini ma ti accorgi che non c'è posto per te, che sei arrivato tardi. O non ti avvicini neppure, perchè non te la senti di buttare via il costoso biglietto già pagato. Ritorni nei tuo vagone e guardi quel treno allontanarsi...

Quando tutto ciò che ho detto succede ti rimane una voglia che non andrà mai via, che riposerà in te e che ribusserà al tuo cuore quando, di notte, come adesso, guarderai le stelle, come sto facendo io.

Amici, ci sono cose bellissime che resterenno irraggiugibili. Quando vi accorgete che non vi sono possibilità avrete due alternative. La prima è rinunciare, la seconda è lottare. Ma irrangiungibile è e rimane tale in ogni caso.

Conviene a volte rassegnarsi e chiudere gelosamente il desiderio in un cassetto segreto, dal quale prenderlo per ammirarlo e ispirarsi.

Freeman

giovedì 2 ottobre 2008

La vita di un amante

Ciao Amici,

l'abbondanza di post è naturalmente dovuta al momento fortemente intenso che sto vivendo. E' una risposta ad un vortice di emozioni accese da me stesso e condivise con tutti quelli che mi circondano. Ponendomi in questo modo nel mondo, ho naturalmente attirato a me un numero via via crescente di persone straordinarie. Con ognuna di queste ho trovato e trovo ispirazione e mi auguro di continuare ad approfondire la conoscenza.

Per chi come me ha deciso di tentare di fare della scrittura o dell'arte non più un hobby ma una professione a tutti gli effetti, vivere al massimo è alla base di ogni singolo giorno. Alzarsi con il sorriso e uscire di casa cercando di parlare con tutti è una condizione necessaria per cercare di individuare persone con le mie stesse passioni e adatte a confrontarsi sui diversi aspetti della nostra fantastica vita. La notte, prima di chiudere gli occhi, rimetto mano al mio romanzo e mi accorgo di essere capace di aggiungere nuovi periodi altamente emozionanti. Così capita anche quando scrivo su queste pagine, sfruttando questa grande occasione data dal web di lasciare messaggi in una bottiglia, augurandosi che qualcuno li legga.

E' un giorno quello che adesso volge al termine. Ho di nuovo avuto la possibilità di passare momenti unici e irripetibili con una nuova amica. Quello che più mi emoziona è la chiara sensazione di aver iniziato un viaggio che mi porterà ad abbracciare il mondo in modo profondamente diverso. CI sono casi nella vita in cui tutta l'emozione sta proprio nel mettere in borsa roba adatta all'inverno e all'estate, andare in aeroporto e prendere il primo volo che parte. Iniziare un percorso senza sapere dove ti porterà è una micci pronta ad esplodere in un turbinio di amori e passioni.

Oggi come non mai sono pronto a rispondere all'amicizia e all'amore nel modo corretto. Ho voglia di trasferire questo equilibrio ritrovato a qualcuno che parli la mia stessa lingua, che usi lo stesso codice. E' una scoperta continua che ogni giorno mi pone di fronte nuove prove e nuovi stimoli. Chiunque mi sta vicino adesso può sentirlo e goderne.

Tutto quello finora detto rappresenta la regola per condurre una vita di parole, cercandole nella vita di tutti i giorni e accendendo il proprio cuore come solo pochi sanno fare. E' così che è possibile vedere colori nuovi, tirare fuori dagli altri il meglio, essere felici e dare felicità. Da qui esce fuori l'arte della musica, il disegno, la scrittura.

Un esercizio che propongo a tutti i lettori di questo blog è quindi quello di provare, anche solo per un giorno, ad assaporare la vita, a spogliarsi di tutte quelle imposizioni e regole per gettarsi nel mondo dicendo "Prendimi". Tuffarsi nel mare della vita chiudendo gli occhi può donare emozioni straordinarie.

Provate inoltre a testimoniare questo stato d'animo vestendo colori vivaci e troverete persone pronte a parlarvi, a raccogliere la vostra luce.

Questa è la mia vita. E' possibile per tutti. Basta solo volerlo.

Freeman

mercoledì 1 ottobre 2008

Il segreto dell'amore

Ciao Amici,

nella nostra evoluzione abbiamo appreso tante cose. Abbiamo imparato ad accendere il fuoco, a cacciare ma sopratutto ad amare. Oggi viviamo questo sentimento in troppo semplice e distaccato e non ci accorgiamo dei segreti che questo nasconde e delle sue trappole. Certo occorre ricordare quanto sia importante lasciare questo fiume fluire, senza bloccare il suo corso con dighe fatte da stupide logiche e inutili piani. Ma occorre prestare molta attenzione per evitare che anche il sentimento più solido si sfaldi. Quali sono i segreti? Dove sono i pericoli?

Quando l'uomo si è accorto dell'amore ha scoperto le sue straordinarie capacità a innalzare le sue qualità, ad aumentare i battiti del cuore, a spingerlo a superare limiti invalicabili. Oggi stiamo irrimediabilemte perdendo questo grande tesoro. Siamo obbligati dalla vita ad occuparci di cose assolutamente futili che nulla hanno a che fare con la magia del contatto tra un uomo e una donna. Specie nel nostro Paese, decidiamo di dare alla luce figli troppo tardi e finiamo con rovinare le nostre relazioni umane e sentimentali.

Nel corso del mio risveglio ho riscoperto le propietà dell'amore, ho imparato a metterlo al primo posto e ho capito che la felicità è strettamente legata a questo. E' un sentimento che non può essere vissuto individualmente. L'amore coinvolge sempre due persone e rappresenta una vera e propria nuova fonte di energia in grado di cambiare il mondo.

Molte persone dopo aver visitato questo blog hanno iniziato a pormi domande. Tra queste ho trovato un forte desidero a ritrovare il significato della parola amore. Ho riflettuto a lungo su questo e ho realizzato una cosa molto semplice:

Possiamo cercare l'amore per sempre, sperare che altri scambino con noi momenti ed emozioni, che chiudano gli occhi toccando il nostro corpo, che si emozionino baciandoci, ma nulla di questo sarà mai possibile se dimenticheremo una cosa molto semplice. Prima che un'altra persona ci ami occorre imparare ad amare se stessi.

Dovete ricordare che di fronte allo specchio ogni mattina avete la persona più bella e interessante che esista. Dovete amare il vostro corpo e curarlo. Dovete vivere avendo come unico obiettivo la felicità e la realizzione.

Gli uomini devono poi ricordare qualche segreto in più. Amare una donna è cosa assai ardua. Una donna ama vivere l'amore al massimo, sentirsi adorata e protetta. Occorre conquistarla ogni giorno e per farlo occorre riscoprirsi di continuo. Come pensiamo di rendere una donna felice dandole ogni notte un uomo rassegnato e distrutto? Come speriamo di farla sorridere dandole lacrime e guai?

Innamorarsi è facile, è umano, è naturale. Essere corrisposti, conquistare l'altro e specialmente far durare una relazione è una difficile alchimia. Io sto reimparando ad amare e per farlo sto ripercorrendo a ritroso una serie di fasi della mia vita Spero di ottenere presto questo risultato e prometto di prepararmi a vivere intensamente ogni attimo dedicato a questo sentimento senza tempo.

La felicità è nella donna o nell'uomo che ci sta vicino o in quello sognato da tutta una vita. Viviamo ogni incontro assaporandone tutta la bellezza. Amiamo noi stessi intensamente e renderemo il nostro amante fiero di starci vicino.

Freeman

lunedì 29 settembre 2008

Il dono

Ciao Amici,

una nuova riflessione da Freeman e una dedica speciale. Come i miei lettori assidui e fedeli sanno lo scorso anno ho preso il volo. Per la prima volta ho avuto il coraggio di sfidare la legge di gravità e con il solo sostegno di grandi ali artificiali, ho solcato il cielo a più di 500 metri di altezza. E' stata un'esperienza straordinaria e ha segnato l'inizio di questo lungo cammino che continua a portarmi sempre più in alto. Ho volato come gli uccelli e ho provato l'ebrezza di guardare il mondo dall'alto e di spostarmi con la sola forza delle braccia e il peso del mio corpo. Ho capito la fortuna delle acquile e dei gabbiani, ho conosciuto il significato della parola libertà, ho provato una grande emozione.

Oggi ho realizzato qualcosa di molto importante. Non potremo certo volare ma possediamo un altro dono che i volatili ci invidiano: possiamo correre. Abbiamo una grande fortuna a muoverci su gambe forti e potenti. Possiamo camminare e attraversare il mondo da un punto di vista diverso e ugualmente affascinante. Ma passiamo la gran parte della nostra vita seduti, nei nostri lugubri uffici e non conosciamo la magia delle goccie di pioggia che ti bagnano il viso mentre corri sul mondo.

Io l'ho scoperto, forse tardi, ma in tempo per godere questi attimi di assoluta bellezza. Correre nella natura può farti sentire libero e dà alla mente il tempo di riflettere e di rigenerarsi.

Nel mio cammino alla ricerca della felicità sto incontrando tante persone di cui ho spesso parlato tra le pieghe di questo blog. Oggi ce n'è un'altra a cui dedico questi miei pensieri.

Ila è una giovane donna che ha ricevuto da poco la possibilità di crescere e amare una tenera bambina. Non ho avuto ancora tempo per conoscerla bene ma posso dire di aver già sentito scorrere nelle sue vene il desiderio di scoprire cosa nasconde il suo destino e una gran voglia di cambiare, per migliorare la sua vita e quella della sua piccola cucciola. Ha preso decisioni coraggiose e ha capito che anche lei è una piccola stella capace di bucare il buio e illuminare il cielo. Corre per tutto questo e spero ritorni a farlo con me.

Sto accorgendomi sempre di più di non essere solo e da quando ho buttato via il velo di cui vi ho parlato, ho trovato persone capaci di trasmettere intese emozioni. Spero che questa scoperta non finisca mai e per ora sogno che esista un mondo sconosciuto in cui vince l'amore.

Apri il tuo cuore e raggiunci in questo universo straordinario. Inizia a correre nella nostra direzione, continueremo a farlo insieme.

Freeman

venerdì 26 settembre 2008

Rapito e felice

Ciao Amici,

"rapito" è il titolo di questo post; catturato da uno sguardo e portato su un altro pianeta, anche se solo per pochi attimi. Non è sulla mia esperienza però che voglio concentrarmi, quanto sulla voglia di counicare la presa di coscenza di uno straordinario potere che è chiuso in noi e che solo noi possiamo sprigionare.

Vivo in una città di fantasmi. Passeggiando per strada lo sguardo non si incrocia con nessun altro. E' difficile, quasi impossibile, uscire di casa e tornare avendo conosciuto qualcuno di nu0vo. La gente sembra non vederti, si rischia spesso di scontrarsi ma non accade per un soffio, sarebbe forse un contatto troppo forte per anime abiutate a muoversi da sole.

Io vengo dal caldo sud, dove si vivono esperienze diammetralmente opposte, dove non esiste l'estraneo, quanto la persona che non si conosce ancora. Una sottile differenza linguistica che però descrive un diverso modo di approcciarsi all'altro.

Non capivo all'inizio questo modo di fare da grande città. Pensavo che la logica della grande città non stesse in piedi. Anche Roma è immensa, molto più di Milano, eppure le relazioni umane sono molto più intense.... Adesso credo di avere la risposta, ora che dentro e fuori da me si è accessa una straordinaria luce in grado di aprire gli occhi di un cieco, di illuminare e svelare le ombre.

Le persone che vivono qui sono spente, esattamente come ero io prima di fare questo straordinario passo avanti nella consapevolezza di cosa significa realmente la vita, prima di iniziare a pormi le domande vere che ogni uomo dovrebbe porsi. Come dicevo qualche post fa sono diventato una stella capace di bucare il buio del cielo. Sono un piccolo corpo celeste alla disperata ricerca di altre stelle come me. Oggi ho avuto questa sensazione, esattamente come mi è successo appena due giorni fa con i miei due nuovi amici.

D'un tratto una luce simile alla mia mi ha illuminato e poi si è spenta di nuovo. E' stato bello quanto fugace e mi ha dato una piccola grande emozione che vorrebbe tanto esplodere.

Non avrei mai visto questa luce, non mi avrebbe mai colpito se non avessi tirato giù quel velo con il quale mi ero coperto, che usamvo per difendermi. La voglia di vivere e di essere libero, l'ansia di insegnare ad altri a volare, il desiderio di trovare altri cuori agitati, sono tutte chiavi per entrare in contatto con una dimensione nella quale siamo immersi ma con la quale non possiamo comunicare. Scorrono in tutti noi passioni, energie, amori che creerebbero un big bang se entrassero in collisione con quelli di altri. Le teniamo lontane per paura di innamorarci, di essere felici, di scoprire che quello che ci siamo costruiti intorno non ha alcun significato. Il risultato è chiudersi in un microcosmo dal quale diventa a volte difficile uscire, nel quale si rischia spesso di precipitare in trappole che noi stessi creiamo, spesso inconsapevolmente e che distruggono la nostra pische (la droga, il denaro, le dipendenze, l'avidità, l'odio, l'invidia, ...).

Vale la pena di provare a salvare la nostra vita, o mi sbaglio? Ci vuole così poco.... Basta un sorriso, uno sguardo per entrare in questo parco divertimenti, una semplice chiave per accedere al paradiso che è così vicino. E vero anche se siamo così ciechi da non accorgersi di non dover aspettare di chiudere gli occhi per sempre per trovare pace e amore. E' tutto qui, a portata di mano, basta a volte allungare il braccio.

Ciao e grazie a quella stella. Non so se le nostre orbite si toccheranno di nuovo ma può bastarmi l'energia che oggi mi ha trasmesso.

Ciao

giovedì 25 settembre 2008

Una serata speciale

Ciao Amici,

quella di ieri è una serata speciale. Lo è stata per me e per altre due persone che hanno incrociato il mio cammino e alle quali dedico questo breve post e il video, che come sempre, lo accompagna.

Come vi ho già raccontato, nel 2004 ho scritto un piccolo romanzo. Non voglio qui ripetere la storia già citata, quanto concentrarmi sul grande potere che questo ha finora dimostrato nel trasmettere correttamente il messaggio in esso contenuto e nell'attirare i suoi lettori ideali, naturalmente. Come scrittore sono convito che l'incontro tra un libro e il suo lettore sia qualcosa di magico e straordinario. Leggere un libro significa relazionarsi con questo, sfruttarlo come un trampolino di lancio per un viaggio, una scoperta. Quando leggi un bel libro, lo leggi veramente, ne esci arricchito, rinnovato. Non è facile leggere, certo non è come guardare un film in tv o uno stupido reality show. Un libro è amore, un'esperienza completa che va ben oltre un semplice bacio.

Un bel romanzo non può essere letto da tutti. Non sto parlando di un libro di barzellette o il testo di un comico di Zelig. Parlo di una storia come quella da me raccontata, che si muove con difficoltà tra sentimenti e piccole tragedie. E' stato un lungo viaggio per me che l'ho scritto e così mi auguro che sia per le persone che lo leggeranno.

Come vi ho raccontato, per la correzione di "Profondamente" ho cercato un estraneo, una persona capace di leggerlo in modo obiettivo e di darmi così una schietta analisi. Alla fine di una lunga ricerca ho trovato Alisa. Ci siamo incontrati ieri, per la prima volta, e abbiamo avuto modo di incrociare le nostre vite, raccontare qualche vicenda personale, qualche gioia e qualche dolore. Il libro ha trovato una persona sincera, piena di vita ed estremamente coraggiosa. Una guerriera di questo nuovo millennio, una vera Freegirl.


Siamo stati a mangiare in un ottimo ristorante dove ho sfoderato un pò delle teorie che voi ben conoscete. Alisa mi ha ascoltato e ha condiviso molte delle mie opinioni. Accanto a noi stava seduto un ragazzo, una persona comune a prima vista. Ma ancora una volta il libro aveva qualcosa da regalarmi. Appena ho iniziato ad entrare nella storia del mio romanzo, Samuele si è presentato e si è intromesso nella nostra conversazione. Io ed Alisa abbiamo scoperto una persona ricchissima di passioni, un uomo che aveva percorso il nostro stesso cammino, un nuovo eroe in questo strano mondo in cui viviamo.

Dedico a loro questo post perchè Freeman, Alisa e Samuele condividono uno sguardo sul presente e sul futuro, una grinta particolare nello stringere i denti davanti alle difficoltà e una capacità speciale a cadere sempre in piedi.

I miei compagni di viaggio mi hanno dimostrato ancora una volta di non essere solo in questa sfida contro il sistema ottuso in cui siamo tutti impriogionati. Sono persone che come me si sono poste delle domande, hanno cercato le risposte e continueranno a farlo sempre. Fanno parte di quegli uomi e donne che credono nelle proprie passioni e nei propri ideali, che non si accontentano di quello che altri vogliono che loro pensiono e facciano, che inseguono quell'equilibrio interiore costantemente minacciato.

Dedico a loro questo post e mi auguro che tutti voi possiate passare anche solo un'ora con persone capaci di arricchirvi e darvi l'illusione di poter volare davvero.

Grazie!

domenica 14 settembre 2008

Zeitgeist - Il Film (1^ Parte)

Ciao Amici,

qualche tempo fa un caro internauta amico di questo blog mi segnalava questo film. Come ben sa chi mi segue, ne ho visto tanti finora, tutti accomuntati dall'essere movie in grado di aprire la mente, far riflettere. Devo però ammettere che Giovanni mi ha dato veramente un buon consiglio.

Guardare Zeitgeist è sconvolgente. Credo che la sensazione più sgradevole in assoluto sia il sentirsi improvvisamente come un ingranaggio di un sistema corrotto che abbiamo tutto intorno. Sono spesso tornato su questo argomento e anche oggi spero di aggiungere qualche pezzo in più alla discussione.

Oggi parliamo di consapevolezza, la stessa che non abbiamo, la stessa che ci sfugge quando compiamo le stesse stupide azioni quotidiane spegnendo il cervello. Qualche giorno fa facevo un esempio ad un amico, lo stesso che propongo anche a voi sperando in una vostra riflessione.

Sappiamo tutti quanto sia difficile trovare un lavoro al giorno d'oggi, ne abbiamo parlato. Ma non ci rendiamo conto che è il lavoro ad essere diventato per noi un obiettivo, non un mezzo. Pensate a chi fa un lavoro routinario dove non mette l'anima e il cuore ma che svolge solo per "mantenersi". Bene prendiamo come esempio la cassiera di un grande supermercato di Milano, che vive da sola in un piccolo e angusto monolocale. Guadagna € 1000,00 al mese e ne spende altrettanti per vitto e alloggio. Anche le spese che fa, i vestiti, i viaggetti, i ristoranti, non si rende conto, sono cose che non acquisterebbe se fosse soddisfatta e felice. Se si fermasse a pensare PER UN ATTIMO a tutto questo capirebbe che quello che sta guadagnando non le serve per comprare una casa o esaudure un sogno. Quello che sta guadagando le serve per continare a fare la cassiera. E' UN GATTO CHE SI MORDE LA CODA!!!!

In Italia tutti si lamenteno. Naturalmente non i pochi ricchi, quanto la stragrande maggioranza dei nuovi poveri, quelli monoreddito che con “1500,00" al mese non arrivano alla 4a settimana. Ma in pochi comprendono i grandi giochi di cui sono schiavi inconsapevoli. Non si rendono conto che sarebbe meglio fare il contadino e vivere con i propri prodotti, quanto sgobbare peggio di questi per fare ingrassare una persona sola. In pochi si muovono per cambiare le cose, reagiscono, cercano di cambiare la propria vita, di rinascere, di migliorare, di rompere il sistema. PERCHE'? E' questo che continuo a chiedermi. La risposta è "NON LO SANNO!"

E' la consapevolezza che manca e senza questa non nasce il coraggio adrenalinico necessario per correre più veloce in situazioni di pericolo. Non poter comprare una casa, il pane, la pasta, non è una situazione di pericolo? Eppure stiamo fermi mentre il nostro Paese crolla a picco.

E' la consapevolezza che manca anche sulle grandi questioni che il film mette in evidenza. Ci sono domande scomode che non ci poniamo. Tanto c'è Beautiful o un bel film in Tv. Ci rendiamo o no conto che quel film è in tv adesso proprio per evitare che qualcuno di noi capisca? Siamo un popolo stupido a causa del tubo catodico e di un potere che sulle nostre teste preme per spegnerle sempre di più. Solo con un popolo stupido si possono inventare storie inverosimili che giustificano alcuni tra i più terribili genocidi della storia o sbaglio?

Zeitgeist è un freemovie, visto da freeman che è alla disperata ricerca di altri freemen e freegirls che possano condividere questa visione del mondo.

It's time to wake up!

E' tempo di svegliarsi!

La consapevolezza è un dovere. Se tutti dobbiamo spingere per spostare un grosso masso che blocca la nostra strada, non possiamo permetterci persone addormentate, non possiamo spingere anche per loro.

Comprendi il senso della parola libertà e vedrai che lentamente anche tu nel tuo piccolo potrai cambiare le cose.

Freeman

martedì 9 settembre 2008

Vi presento... Hank!

Ciao Amici,

intanto come faccio spesso, desidero ringraziare tutti voi per il grande affetto che mi dimostrate leggendo i miei post, commentandoli e riconoscendomi una qualità nello scrivere che sentivo mia e che, a causa di fatti che ho tante volte qui raccontato, era rimasta chiusa chissà dove.

Scopo di questo post è duplice:

- vi presento un uomo, Hank, che dopo Fox sbarca su Italia 1 (il lunedi in tardissima serata)

- comunicarvi di aver finalmente iniziato la correzione del mio primo caro romanzo

Per quanto riguarda Hank, lui è il protagonista di una sere tv, Californication, che ha sbalordito l'America, creato scompiglio e raggiunto livelli di ascolto impressionanti. Hank è uno scrittore di New York che per la realizzazione di un film basato su uno dei suoi romanzi si trasferisce a Los Angeles. La storia con la bellissima moglie Karen finisce ma lui, tra una sigaretta e un drink, conosce (eccome!!!) l'universo femminile. E' in crisi di ispirazione per un motivo che solo guardando le 12 puntate capirete tutti ma nel frattempo si stragode la vita.

Ho deciso di dedicargli questo post in quanto, nonostante gli estremi della sua vita spericolata, rappresenta l'esempio migliore di Vitaalmassimo (come il mio canale di Youtube fatto con l'amico fraterno Riccardo) e di vita libera.

Il capitolo Hank e Californication è quindi intimamente legato al mio primissimo romanzo scritto nel 2004 e oggi FINALMENTE sottoposto ad una attenta analisi e correzione anche grazie all'aiuto di una ragazza della quale presto svelerò il nome.

La storia racconta il lento risveglio dal coma di Luca, un ragazzo che cade in questo stato a causa di un terribile incidente. E' il primo libro che racconta questa tragedia, ancora avvolta dal mistero, non dalla parte dei parenti, bensì da quella del malato ancora addormentato. La vicenda è piena di colpi di scena e nasconde una morale davvero molto importante. I personaggi che entrano ed escono dalla storia di Luca sono tanti e tutti, inconsapevolmente, lo aiuteranno ad uscire da questo stato di lungo sonno.

Ringrazio già da ora una persona straordinaria, Matilde, mamma di un ancora più straordinario ragazzino, che si è svegliato da un coma durato lunghi anni (http://www.amicidioscar.it/). La storia di questa famiglia è assolutamente grandiosa grazie all'instancabile lavoro di Marilde, di tutta la famiglia e dell'associazione. A loro tutti è dedicato il mio lavoro. L'incontro con Oscar è avvenuto a testo completato ed ha avuto un non so chè di magico che mi piacerebbe tanto potesse rientrare nella storia che racconto.

Il titolo del libro è "Profondamente" - spero di potervi comunicare presto la sua pubblicazione! Vorrei qui sottolineare come la decisione di rimettere mano al testo sia totalmente dovuta al profondo senso di libertà che provo da quando ho deciso di iniziare questa lenta rinascita. Non sono certo arrivato alla conclusione ma i primi segni sono estremamente positivi.

CIAO!

domenica 7 settembre 2008

11 settembre, per non dimenticare

Cari amici,

torniamo oggi su un argomento già trattato qualche post fa. Vi invito quindi a vedere il film Zero - Inchiesta sull’11 settembre (qui potete vedere il trailer e, se proprio non vi va di acquistarlo, sappiate che ne esistono copie e copie in rete). La stupidità della quale spesso parlo, la nostra incapacità a guardare le cose da tutti i punti di vista, la nostra pigrizia intellettuale, portano alla morte di nostri simili, consentono ai governi del mondo di prendersi gioco di noi e gli permettono di commettere alcuni tra i più terribili crimini della storia. Sono tanti gli esempi nella storia, i più recenti possono essere le due guerre mondiali, il nazismo...
Sono tante le volte in cui mi pongo una domanda che sempre più spesso bussa alla mia porta. Ma come è possibile che tutti noi ce ne stiamo passivamente attaccati a quello che gli altri ci dicono sia vero, senza battere ciglio? Poi rifletto e penso che se così non fosse, forse, non esisterebbe la povertà, le guerra, la schiavitù, tutte situazioni causate dall’immobilismo dei popoli, cioè di tutti noi. A volte cado nell’errore di considerare questa apatia mentale come una diretta conseguenza del livello di cultura. Ma intorno a me vedo tanti miei coetanei “laureati” guardare il mondo con lo stesso occhio da pesce lesso.
Di cosa sta parlando Freeman? A quest’ora faccio anche io fatica a tenere le redini del discorso. Ma questa volta credo tutto sia molto, molto lampante. Oggi è 7 settembre e fra 5 giorni ricorrerà uno degli anniversari più terribili che la storia ricordi.
Cosa facevi quella mattina di 7 anni fa? Dov’eri? Con chi ti trovavi? Io ricordo ancora tutto. Ero nel mio piccolo ufficio, intento ad organizzare il mio prossimo evento. Ero al telefono con un potenziale sponsor, la Scotch, quella del Keglevich e del Limoncè. Ad un certo punto la signorina al telefono mi informa di un fatto appena accaduto che ha avuto la capacità di farmi piombare nel panico: “Sono davanti alla TV. Sembra che un aereo abbia colpito le Torri Gemelle a New York”. Ci sono poche occasioni nella vita di un uomo capaci di imprimersi nella mente con tale intensità. Ed è incredibile che questo avvenga per fatti accaduti così lontano. Certo sentiamo parlare di morte tutti i giorni, vediamo teste mozzate nei nostri cari telegiornali che sono sempre lì a fomentare la nostra paura (su questo torniamo fra poco). Insomma, naturalmente, la comunicazione con l’azienda termina ed io scappo in strada in cerca di una TV, di un notiziario. Entro in un bar in Via Lazzaro Palazzi a Milano, zona Porta Venezia, proprio davanti al mio ufficio, e lì assisto ad una scena incredibile che non potrò mai dimenticare. Il bar era pieno di gente mentre in TV passava l’immagine CNN della torre circondata dal fumo. Nonostante la ressa il silenzio era palpabile, assordante. Così, tutti insieme abbiamo assistito inermi al secondo attacco, a quello al pentagono e poi al crollo delle torri, una dopo l’altra.
Io ho odiato chi avesse fatto tutto quello e credo che questo sia stato il sentimento di tutti gli occidentali. Velocemente poi, troppo velocemente, quasi per evitare che qualcuno tra noi potesse iniziare a porsi domande, ecco il presidente Bush recarsi sulle macerie, con sotto ancora i morti e i pochi sopravvissuti in attesa di essere recuperati, il quale, indossando un grande cappello da vigile del fuoco, grida “li prenderemo”. Ed era incredibile vedere i vigili del fuoco agitare delle piccole bandierine americane. E da li il passo è stato breve, tanto breve, troppo breve.
Ecco i nomi dei terroristi, le loro facce cattive. Erano tutti musulmani, talebani, poi iracheni, poi pakistani, poi arabi. Ed eccolo il cattivone, Osama Bin Laden, ricordo ancora quando in alcuni servizi televisivi riprendevano desolate steppe desertiche dicendo “dovrebbe essere qui”. I giornalisti lo sapevano, gli americani no.... E quindi ecco la guerra in Afganistan, finalmente. Poco importa che le bombe intelligenti non lo siano mai abbastanza uccidendo o mutilando donne e bambini. A noi in questi casi non interessa. Questi cattivoni hanno ucciso il popolo americano e noi tutti siamo stati tremendamente traumatizzati. Patiscano anche loro adesso un pò di pene.
Ma poi ecco accadere cose strane, tanto strane. Bin Laden mai trovato, una guerra in Iraq che nulla c’entrava con il Al Qaeda e ancora tante e tante incongruenze che, passata la paura e la rabbia (la stessa di cui parlava una Fallaci oggi osannata e all’epoca criticata per la sua eccessiva franchezza e istigazione all’odio) hanno iniziato a farsi strada.
Basta un film come questo a risvegliare la mia voglia di verità, almeno in me. Mi chiedo, e se non fosse proprio così come ce l’hanno raccontata? Eppure noi con i nostri tanti segreti di Stato dovremmo esserci abituati. La bomba di Ustica, che è stata chiaramente un missile, le stragi, con una forte impronta di Stato, la mafia e la politica, con il nostro DIVO ancora in libertà e pulito ma dal passato tutt’altro che chiaro. Insomma, sarà mai possibile che si possano essere verificate tutte le assurdità raccontate in questo film? Uno spazio aereo violentato senza il benché minimo effetto militare. Vorrei ricordarvi che non c’è stato un attacco, per il quale si potrebbe anche considerare una svista o una colposa disorganizzazione, ma ben 3 e a distanza di tempo l’uno dall’altro. Una colpa c’è stata, così anche una volontà a non agire. Quando lo hanno voluto lo hanno fatto e lo hanno nascosto bene. E’ opinione di chi scrive, infatti, che quel famoso aereo caduto senza raggiungere la Casa Bianca non sia stato fatto precipitare dai coraggiosi passeggeri, quanto abbattuto dai caccia. Da qui si spiegano tanti segreti su quel volo 93 mai del tutto chiariti. E poi quel buchetto al pentagono.... Ma saremo poi così stupidi? Sugli strani crolli delle torri, poi, ci sono seri dubbi, ma ancora anche io faccio fatica a capire il perché di un simile gesto e chi abbia mai potuto fare una cosa così tremenda.
Poi ripenso a me, a come ho atteso e plaudito a quelle bombe sull’Afganistan in cerca di Bin Laden. Il cattivo serve, serve ad andare a oriente e impadronirsi del petrolio, casualmente proprio quando il mondo tutto sta attraversando una delle crisi e recessioni più forti dell’ultimo secolo ormai trascorso. Serve vivo e sempre più crudele, per cercarlo, cercarlo, cercarlo. Serve così tanto che a volte conviene crearselo, non trovate? Per avere fondi dai congressi, appoggi internazionali, voti. Sì voti. Gli stessi che gli americani potrebbero ridare ai repubblicani e a Mc Cain, dimenticando di sana pianta tutte le follie commesse negli ultimi anni, eventi che i nostri governi e le nostre TV corrotte vorrebbero farci passare come verità incontrovertibili.
I dubbi sono tanti invece, gli stessi che questo video mette in fila e tanti tanti altri. A quelle morti io credo lo dobbiamo, a quelle migliaia di americani, italiani, musulmani, morti in quegli schianti, dobbiamo la nostra ricerca di verità. E lo dobbiamo anche a tutti quei militari uccisi, anche i nostri a Nassirijia, che si sono trovati a combattere un nemico invisibile creato da noi stessi. Non capite il gioco? E allora provate a immaginare voi, le vostre famiglie, trucidate, violentate, da militari stranieri, i vostri figli e le vostre mogli uccise dalle loro bombe. Vorrei vedere voi, bella gente benpensante, non trasformarvi nei più spietati kamikaze. E’ un gioco drammatico quello intorno a noi, che si svolge adesso, anche a quest’ora della notte, mentre tanti tra voi stanno tranquillamente dormendo nei propri caldi letti.
Io vorrei che questo 11 settembre fosse per tutti un momento di riflessione, in cui si metta per un attimo da parte la rabbia e l’orgoglio, e si iniziasse a scrivere ai signori della guerra, anche ai nostri governanti, chiedendo la verità. Perchè di verità, ricordatelo, ce n’è sempre una e una sola.

giovedì 4 settembre 2008

Gli schiavi moderni.... La folle corsa....

Ciao Amici,

è ormai passato tanto tempo dal mio licenziamento. Era il 13 maggio, come dimenticare il momento in cui ho finalmente aperto le mie ali per volare in alto. Ho avuto modo di pensare molto in tutto questo tempo, di capire meglio cosa mi aspetta e cosa voglio veramente. Non posso ancora dire di aver compreso tutto, di aver trovato me e l'amore, di aver messo da parte ansie e rabbia, di aver individuato la mia strada, ma una cosa di certo sono stato capace di fare, sedermi e pensare.

Cerco di spiegarmi meglio. Qualche giorno fa una delle lettrici di questo blog mi ha posto un pò di domande, stupendosi di come io avessi potuto lasciare un lavoro sicuro e starmene fermo. Ho quindi spiegato un altro pezzo della mia teoria che sono pronto a ripetere a tutti voi.

Quando entriamo in questo mondo da piccoli inizia la nostra schiavitù. So che sembra strano e stupido dirlo, ma sebbene da piccoli ci è dato strillare, fare i nostri bisognini quando ci pare, cresciuti un pò i genitori iniziano la lunga lista dei "non si può" o "si deve" fare. Devi andare a scuola, devi andare in chiesa, devi fare questo e quello. Nessuno chiede al bambino, "vuoi" oppure ancora meglio "cosa vuoi". Il genitore ritiene in buona fede di fare il meglio, che sia giusto incanalare il figlio sulla via. Alcuni genitori, poi, esagereano ancora obbligando il figlio o la figlia a praticare certi sport, o a suonare certi strumenti musicali, a frequentare questa o quella scuola, non tanto per il futuro del bambino o della bambina, quanto per un eccessivo amor proprio o, ancora peggio, per far bella figura con amici e parenti.

Dalla famiglia poi si finisce in società. Li le cose si complicano ancor di più. E' giusto avere una laurea, anche se poi oggi non te ne fai granchè, o meglio non ha più il valore che aveva fino a pochi anni fa e non trasforma un contratto a progetto in uno a tempo indeterminato. E' giusto avere un lavoro, meglio se fisso. E' giusto che un uomo stia con una donna e l'opposto, ma che non succeda mai nulla di diverso. La domanda però che occorrerebbe porsi è "Per chi è giusto?".

Per tutto quello che ho detto, come tanti piccoli corridori veniamo posti da famiglia e società al nastro di partenza di una gara verso nessuno sa dove. Iniziamo quindi a spintonarci e a percorrere una via tortuosa e difficile in cui si soffre, ci si annichilisce, si finisce per essere schiavi di vizi, di droghe, schiacciati dai giudizi di chi ci circonda. Esistono però dei momenti in cui anche il più ceco e stupido si chiede dove diavolo sta andando. Bene, quei momenti rappresentano o dovrebbero rappresentare le fasi più importanti della nostra vita. C'è la possibilità di cambiare, di liberarsi, di vivere seguendo i propri istinti, di farsi guidare dalla corrente del mare, tanto a remare ci si spacca le braccia e si resta fermi se le onde vogliono portarci da tutt'altra parte.

L'uomo li può fare 3 cose, solo 3 cose.

1 - Tornare indietro (sconsigliato e stupido, per il rischio di incorrere nelle stesse buche e trappole della vita, chi lo finisce nel tunnel della depressione e a non andare mai più avanti)
2 - Continuare a correre, continuando a seguire quello che GLI ALTRI VOGLIONO CHE LUI FACCIA
3 - Fermarsi, mettersi a sedere a terra, e pensare a cosa veramente vuole fare

Se la scelta ricade sulla terza ipotesi una volta alzati da terra potrete anche andare avanti o tornare indetro, abbandonare la gara, lasciare quel circuito, fare qualsiasi altra cosa, ma se vi siete fermati a pensare allora lo farete con la testa e non vi lascerete prendere dalla rassegnazione.

Questa è la sveglia che io ho avuto e dopo questa mi sono rimesso a scrivere, a cantare, a inventare (ad oggi un nuovo evento, una marca di abbigliamento e un grande progetto imprenditoriale nell'ambito turistico). Non so ancora cosa farò ma qualsiasi cosa sarà, sono certo, verrà fatta con la testa e con il cuore, scegliendo CONSAPEVOLMENTE e non più in modo schiavo e sottomesso.

Non è facile, certo, specie quando come nel mio caso iniziano a finire i soldi, quei soldi che noi stessi abbiamo inventato inzialmente per scambiare beni e servizi, oggi per uccidere, rubare, distruggere la terra, comprare donne e schiavi, costringere gente comune a ingoiare fango e cacca per poter portare a casa un tozzo di pane. I miei cari genitori hanno capito la mia sveglia ma sperano ancora che io ritorni schiavo. Mi chiedono di trovare un posto fisso, una bella aziendina fantozziana in cui dare il mio sangue e imbottirmi di barbiturici per poter sorridere al capo. Purtroppo hanno anche loro come tutti noi seguito quell'educazione della quale io parlavo, non capendo di conseguenza il valore della parola libertà. Quello che mi stupisce non è tanto il desiderare per me dei soldi sul conto corrente, cosa normale per qualsiasi genitore che si rispetti, quanto sperare che io possa trovare la felicità tra quattro grigie mure a scodinsolare al primo ottuso capo che ha in mano la mia vita.

Il mio precedente capo mi diceva sempre "Gp, quando fai sesso con la tua ragazza pensa a quante mainboard hai venduto e a come poterne vendere di più". Non sto scherzando!

Inzialmente credevo di essere stato sfortunato, di aver trovato sempre aziende assurde, ma standomene qui seduto mentre i miei simili lottano come dannati per 1000 euro al mese, utili oggi a Milano a pagare IL SOLO AFFITTO, ho capito. Ho capito che non si scende a patti con la vita, che non si può subire ed essere umiliati per 1000 euro al mese, nè per 2000 o 5000. Se devono comprare la mia vita, allora il prezzo sale, anche perchè devono pagarmi i medici specialisti ecc. Ma lo sapete voi che sembra essere ormai provato che l'uomo può causarsi DA SOLO le peggiori malattie? E' perchè lo fa? Forse perchè non è felice. E allora, perchè non è felice?

Spesso sono anche io tentato, come il primo uomo sulla terra è stato, da quel diavoletto che si chiama "DEVI", che mi spinge a cercare il lavoretto da impiegatuccio o finto manager. Ma quando mi sveglio da questo storidimento capisco una cosa. Devo fare quello che voglio, specie se ho delle idee in testa (e quelle grazie a Dio non mi mancano proprio). Se poi ho bisogno di soldi per vivere posso benissimo fare i lavori più umili del mondo, senza alcun tipo di problema. Non dovrò essere cameriere tutta la vita e posso farlo se questo mi consente di mangiare e di portare avanti i progetti che nel medio o lungo termine mi daranno i risultati previsti.

Voglio chiudere gli occhi ogni giorno e farlo l'ultimo giorno della mia vita pensando di essere un uomo libero.

Fatevi furbi anche voi e scrivete su un pezzo di carta quello che vi passa per la mente. Io ho avuto la fortuna di potermi fermare per tanto tempo, ma voi fatelo almeno una volta al giorno. Nella gara che stiamo percorrendo non ha alcun senso arrivare primi. Chi giunge al traguardo per primo nell'ottica di Freeman non è il più veloce ma il più stupido.

Ricordate la mia teoria sul Carpe Diem? Sui famosi 70 anni di vita, che passano così in fretta e che volano via? Ve la sentite di sprecare anche un solo minuto?


Grazie a tutti quelli che mi seguono sulla via della libertà. E grazie a chi, come i miei genitori, mi permettonon di non dover scendere a compromessi con questo mondo pazzo e stupido, in cui vince il più prepotente e non il migliore.

Viva la libertà, viva il libero arbitrio.

Freeman