sabato 19 luglio 2008

I sogni son desideri

Ciao Amici,

questo è un post un pò poetico... come a volte dovremmo fare in modo che sia la nostra stessa vita. Provate a chiudere gli occhi per un attimo, a spogliarvi della vostra età che con sé ha portato tutta una serie di ansie e di paure che ci hanno fatto dimenticare la semplicità della vita.

Tornate indietro, fino al momento in cui ascoltavate le favole e credevate in quelle strane vicende. Ricordate questa?

I sogni son desideri, chiusi in fondo al cuor, nel sonno ci sembran veri, e tutto ci parla d'amor
se credi chissa che un giorno, non giunga la felicità...
non disperare nel presente, ma credi fermamente, e il sogno realtà diverraaa!

se il mondo soffrir ti fa.., non devi disperar.., ma chiudi gli occhi per sognar, e tutto cambierà
i sogni son desideri, chiusi in fondo al cuor, nel sonno ci sembran veri e tutto ci parla d'amor
se credi chissa che un giorno, non giunga la felicità, non disperare nel presente
ma credi fermamente, e il sogno realà diverrà

Riuscite a leggere quello che leggo io? A capire come quelle parole descrivono bene quello che Freeman ripete da tempo a tutti voi?

Io invidio chi di voi ha dei figli piccoli. Da loro si può imparare il gusto della semplicità e dedicare le calde notti a leggere queste straordinarie favole. Questa sera vi chiedo di farlo in maniera diversa, di raccontare la storia di Cenerentola a lui/lei e sopratutto a voi. Vi chiedo di tornare bambini, di sfogliare quelle pagine credendo in quello che Cenerentola trasmette. I vostri sogni questa notte saranno diversi, niente violenza ma solo poesia e forse al risveglio affronterete la vostra giornata con quella stessa semplicità che avevate tanti anni fa.

Tutti noi abbiamo dei sogni ma come Cenerentola ci troviamo a volte così lontani dal raggiungerli. Per ragioni dverse ci sentiamo prigionieri, in trappola. Così mi sentivo anche io, come su questo blog raccontavo. Ma come si fa con una piantina, ho coltivato quel sogno, ho immaginato e chiamato tante volte la mia isola, la mia piccola Irlanda. E poi è successo il miracolo! Lei mi ha chiamato e ora mi aspetta con le sue grandi verdi braccia aperte, pronte ad accogliere questo giovane figlio che si era perduto.

Sotto molti aspetti, come vi raccontavo, questo è stato un miracolo. Non avevo previsto di partire e poi, tra tutti i Paesi al mondo a cui avevo gridato il mio messaggio, proprio l'Irlanda ha risposto. Sapete, è stato come aver messo la mia richiesta di aiuto in una bottiglia e averla gettata nel grande mare della vita. Poi il caro Gary e la carissima Marta l'hanno raccolto e hanno composto il mio numero telefonico.

Chissà come andrà, specie il dover mollare tutto tutto per gettarmi in quest'esperienza. Chissà se l'azienda nella quale sto per andare sarà davvero la mia nuova casa e se quell'Isola dimostrerà di essere proprio come l'ho sempre immaginata. Di certo mi sentirò solo, lasciando qui il mio unico amore, ma come io stesso ho detto più volte, ci vuole quel coraggio particolare per rincorrere la felicità. Chi vorrà e saprà aspettarmi, potrà poi contare su una persona profondamente rinnovata. Chi non avrà questa pazienza si perderà qualcosa di straordinario.

Per voi tutti resterò, su questo Blog, dovunque io vada, tornerò a lasciare schegge di libertà. Abbiate la mia stessa voglia di scoprire quante belle cose ha in serbo per noi la vita. Raccontate di nuovo le favole ai vostri bambini e a voi stessi e coltiviate il vostro sogno, tenendolo gelosamente chiuso in voi, pronto ad esplodere quando il vostro destino avrà deciso che il momento è arrivato.

Ricordate.

I sogni son desideri, chiusi in fondo al cuor, nel sonno ci sembran veri, e tutto ci parla d'amor
se credi chissa che un giorno, non giunga la felicità...
non disperare nel presente, ma credi fermamente, e il sogno realtà diverraaa!

mercoledì 16 luglio 2008

L'Incipit e i suoi tranelli

Cari Amici,

per uno scrittore esiste un momento estremanente difficile. Non è la fine del suo scritto, come si potrebbe erroneamente pensare, ma il suo inizio. Il famoso incipit rappresenta l'inizio di un nuovo libro. Come ben sappiamo, se un libro o un qualsiasi testo, non ci cattura all'inizio, non saremo coinvolti per leggerne il prosieguo. Lo scirttore sa bene questo e passa molto tempo prima di scrivere le prime parole sul foglio bianco.

Quel foglio bianco è un muro per tutti noi, anche quando decidiamo finalmente di riscrivere la nostra esistenza. Restiamo immobili, con la penna in mano, non sapendo da dove cominciare. Riconosciamo di avere tanti rami secchi, ma non sappiamo quale tagliare per primo. E sì, perchè cambiare vita vuol dire iniziare a tagliare qualche ramo, così come si è detto spesso in questo blog. Da un ramo dobbiamo quindi cominciare ma da quale? Il lavoro, la famiglia, la città? Da dove partire...

La paura si impossessa di noi e non sappiamo come comportarci. E' allora che decidiamo di tenere tutto come è.

Ma vi chiedo, come si senitrebbe uno scrittore che si fermasse davanti all'incipit? Potrebbe mai conitunare a fare il suo lavoro?

E allora coraggio gente, coraggio. Fate in modo che quella penna inzi a muoversi. Come fare? Cercate di prendere esempio da uno scrittore con quel panico in corpo. Chiudete gli occhi e ispirate con calma. Se non ci riuscite andate davanti al mare o in un bel campo silenzioso e provate ancora. Fate in modo che si apra quella parte del cervello più creativa, eliminate tutte le paure, calatevi nella tranquillità.

Spiccate allora il volo verso la vostra nuova vita e, ricordate, non guardate indietro, potreste rinunciare a compiere questo viaggio che si rivelerà straordiario!!!!

Grazie e OCCHI APERTI!!!