riporto di seguito in anteprima una lettera oggi stesso spedita al Sindaco di Milano, all'Assore alla Mobilità, ai Trasporti e all'Ambiente, e al Corriere della Sera.
La foto sotto riportata è di certo molto cruda ma spero serva almeno a voi lettori di questo blog a riflettere sul fatto che racconto nella stessa missiva. Spero inoltre possiate diventare più attenti alla guida e più moderati con la velocità, affinchè non si ripetano mai almeno per mano vostra fatti terribili come quello qui citato.
Vi chiedo poi di girare questo post a quante più persone possiate, per sensibilizzare anche loro sul fatto.
On. Sindaco, On. Assessore ,
mi chiamo Gianpaolo Catania e sono un giovane trentenne abitante di Milano. Vi scrivo per sottoporvi una proposta che potrà sembrare all’inizio provocatoria ma che ha finalità ben diverse, descritte meglio nel prosieguo di questa lettera.
Lo scorso 15 luglio, in serata, percorrevo come ogni giorno Via dei Missaglia, in direzione di Rozzano, quando, di fronte alla grande concessionaria d’auto in zona Gratosoglio, ho trovato un blocco stradale. Dalla via laterale sulla quale tutto il traffico era stato deviato ho notato, sulla strada principale, un numeroso capannello di gente e una moto di grossa cilindrata piegata per terra. Ho appreso solo dal telegiornale locale di cosa fosse realmente accaduto. Un motociclista ha letteralmente falciato una bambina di otto anni sulle strisce pedonali, davanti agli occhi del gemellino e del nonno.
Non nascondo di essere rimasto particolarmente sconvolto, avendo assistito qualche giorno prima ad un altro terribile incidente proprio sotto il mio balcone, sul viale Giovanni da Cermenate, Da quel giorno modero la mia velocità, prendo il meno possibile la macchina, solo quando strettamente necessario, e conservo quella terribile immagine negli occhi.
Ma rispettare il limite di 50 Km all’ora in Via dei Missaglia è a tratti pericoloso. Le macchine sorpassano a destra e a sinistra a folle velocità e purtroppo non vedo spesso pattuglie di polizia locale, ne credo i controlli autovelox stiano funzionando a dovere. Quello che più mi duole e mi indigna è vedere le auto sfrecciare proprio sul luogo dell’incidente, dove, lo ricordo, continuano ad esserci strisce pedonali attraversate spesso dagli anziani abitanti di Gratosoglio.
Il nostro popolo italiano è difficile da educare, sono d’accordo e probabilmente neanche la presenza fissa di una volante aiuterebbe gli indisciplinati automobilisti a modificare il loro modo di guidare. Ma questo non placa la mia rabbia e neanche quella degli abitanti del quartiere e delle famiglie delle persone colpite dalla tragica vicenda.
La mia proposta, quindi, è quella di tentare di sensibilizzare gli automobilisti prendendo a prestito una tecnica anglosassone che, secondo i dati, ha visto scendere sensibilmente gli incidenti stradali. Propongo quindi di occupare uno degli spazi pubblicitari nelle vicinanze della via e di utilizzarlo per rivolgersi direttamente ai trasgressori dei limiti di velocità. La mia idea è di utilizzare una delle crude immagini dell’incidente e di scrivere in basso:
“Alza il piede dall’acceleratore. O vuoi uccidere un altro bambino?”
Mi rendo conto che il messaggio potrebbe essere forte, ma non pensate che due incidenti che hanno coinvolto due bambini nella città di Milano in una settimana non siano sufficienti a fare qualcosa?
Per ora a me pare non sia cambiato nulla in quel tratto di strada e, sinceramente, mi piacerebbe non vedere più il sangue di una bambina di soli 8 anni calpestato dalle ruote di un auto o di una moto che sfreccia a più di cento chilometri all’ora.
Certo di una Vostra pronta risposta al mio appello, colgo l’occasione per porgere i miei
Cordiali saluti,
Gianpaolo Catania
