venerdì 5 dicembre 2008
Dopo il mio primo Zadankai
domenica 30 novembre 2008
Verso l'Illuminazione
Miei Cari Amici,
questo è in assoluto il post più importante che scrivo da quando questo blog è nato. Chi mi ha seguito finora, avrà potuto leggere e scoprire le fasi iniziali di questo lento cambiamento iniziato qualche mese fa. Ho raccontato la mia vita prima, in diretta, e ho provato, facendo del mio meglio, a rendervi partecipi del dopo.
Fino ad oggi, però, devo ammettere di aver solo intravisto la luce. Certo ho provato sollievo spogliandomi delle catene indossate per lungo tempo, ma non è qui che ho trovato la mia strada. Ho anche imparato una serie infinita di cose da quando ho modificato gli obiettivi della mia vita:
1. Ho capito che il denaro è solo un mezzo e non un fine.
Cambiando la prospettiva, le cose hanno assunto tutto un altro significato. I desideri si sono spostati dalle cose materiali a quelle immateriali. Ho imparato che non è un computer o una macchina a renderti felice, ma questioni ben più importanti e alte, come l'amore e la pace.
2. Ho capito che prima di amare gli altri e di essere amato è necessario amare se stessi.
Da qui sono nate tutta una serie di riflessioni sulle mie capacità e i miei limiti, mettendo a punto un disegno di me mai realizzato e che non conoscevo affatto.
3. Mi sono tirato fuori da mille dipendenze.
Entro nei supermercati e acquisto solo quello che mi serve. Non sono più schiavo di mode che, in quanto tali, sembrano darti grande felicità quando le segui, ma che poi, quando passano, ti lasciano un senso di vuoto, colmabile solo da una successiva moda (oggetto, desiderio).
4. Sono tornato ad aver rispetto del prossimo e ad amarlo.
Passo finalmente una parte del mio tempo ad aiutare fisicamente chi ha bisogno, dimostrandomi compassionevole e generoso. Quando un sorriso sboccia sul viso di un bambino malato, raggiungo una pace dei sensi che solo pochi uomini hanno avuto il coraggio di provare. I miei pensieri e le mie preghiere si sono spostate da me altri altri, scoprendo che la felicità altrui può essere felicità per me.
5. Ho iniziato a dare valore al tempo.
Ho capito la nostra "impermanenza" su questo mondo e ho cominciato e pesare il mio tempo. Oggi, finalmente, sento i secondi, le ore, i giorni scorrere sul mio corpo e non spreco più nemmeno un istante.
Avrei tante altre cose da raccontarvi, ma preferisco continuare a farlo con i futuri post di questo blog,
Il mio mondo è cambiato. Parlo di quello interno, che ha dato vita anche ad alcuni cambiamenti esteriori, primo fra tutti un sorriso che era scomparso dal mio viso. Anche la sfera più privata, quella sessuale, ne ha avuto dei benefici e mi proietta verso un futuro molto più roseo rispetto alla vita che mi sono lasciato alle spalle.
E' proprio sul futuro, però, che ho iniziato a nutrire qualche dubbio. C'è da considerare che la prigione dalla quale sono uscito corrisponde alla vita di molti degli uomini e le donne italiani. Chi mi sta accanto, spesso, non capisce il valore del mio cambiamento. Vede la mancanza di una occupazione "seria" come un disvalore. Ritiene che scrivere un romanzo o tenere vivo un blog, attività necessarie per un risvegliato per condividere l'esperienza vissuta, rappresentino, invece, delle vie di fuga dalla realtà.
Alla ricerca del mio nuovo me stesso sono quindi arrivato ad un ulteriore e importante scalino, che qui accenno soltanto, essendo io soltanto alle prime fasi di un lungo cammino.
Ho scoperto che la mia recente storia, i miei pensieri, le mie teorie, i miei ideali, i miei obiettivi, sono del tutto compatibili con una delle dottrine religiose e filosofiche più note al mondo; il buddhismo.
Da diversi anni studio questa realtà e ne apprezzo il forte carattere spirituale e profondo. Non voglio e non posso certo spiegarlo in due righe. E' per questo che ho allegato un video, come al mio solito. E' un documentario interessantissimo della BBC (come non se ne vedono in RAI...). Consiglio, poi, la visione del film "il Piccolo Buddha" (un capolavoro), del nostro Bernardo Bertolucci.
Il motivo che mi ha portato ad aprire il mio cuore a questa pratica è da ricercarsi nella sua stessa essenza. Nel buddismo non c'è un Dio. Lo stesso Buddha (che vuol dire "risvegliato") è in ognuno di noi e può essere tirato fuori raggiungendo l'illuminazione. Naturalmente raggiungere questo stato non è cosa semplice, e richiede un impegno forte e costante atto a ottenere un livello di consapevolezza (parola più volte ripetuta in questo blog) molto elevato.
I miei prossimi passi, quindi, saranno piuttosto forti. Sto studiano attentamente e ho promesso di tenerne traccia su questo blog. Non lo faccio per convertirvi tutti. La conversione, infatti, è una delle decisioni più intime. Alcuni dei concetti propri del Buddismo, però. sono universali, come la Compassione, la Meditazione, la Consapevolezza, l'Illuminazione, l'Amore, la Liberazione, ecc.
Da oggi parte una nuova fase, un viaggio ai confini dello spirito umano. Consiglio tutti di inserire questo blog tra le vostre pagine preferite. Sono certo che i miei prossimi racconti daranno a tutti ottimi consigli.
Buova vita
Freeman