venerdì 5 dicembre 2008

Dopo il mio primo Zadankai

Cari Amici,

è un post scritto con emozione questo,più lungo, è vero, ma di certo ricco di spunti assolutamente nuovi.

Finora, nascoste tra le mie parole, alcuni di voi hanno visto poesia, altri libertà, altri dolore, altri felicità. Ho dedicato gli ultimi lunghi mesi alla mia rinascita e ho cercato di trasmettere a tutti voi alcuni significati "universali" che ho estrapolato dalle mie esperienze personali. E' stato un viaggio profondo, iniziato, ricordo, proprio in quello stesso ufficio dove mi stavo spegnendo, dove la mia vita stava prendendo un tracollo, una situazione dalla quale, pensavo, non avrei mai trovato una via d'uscita. Il mio mondo stava crollando, lasciandomi solo e sofferente, senza più alcuna fiducia in me stesso.

Appena un post fa, vi ho lanciato un ultimo messaggio, ho provato a trasmettervi il grande mutamento che sto attraversando. In questi pochi giorni, infatti, tutto è cambiato, o meglio, ha imboccato una strada che mi porterà, ne sono certo, alla felicità più completa, un concetto ben più ampio rispetto a quello che conosciamo tutti noi. Mi avete più volte chiesto la ricetta della felicità. Io sentivo in me scorrerla sempre di più, ma non avevo le parole giuste per consigliarvi, per indicarvi la via. Oggi, ritengo, di aver trovato un modo nuovo per comunicare con voi, forse utile a portare qualcuno a migliorare veramente la sua condizione e illuminare la vita con una luce assolutamente nuova. Userò ancora un linguaggio semplice, utile a far passare messaggi, a volte, piuttosto difficili.

Ieri sera è nato un nuovo Freeman. Forse sarebbe più corretto dire che il Freeman che avete conosciuto finora ha trovato la sua casa. Intorno alle 19,30 ho stretto la mano ad una decina di persone a me totalmente estranee, un gruppo di uomini e donne che non avevano mai incrociato la mia vita. Nel Buddismo della Soka Gakkai, Organizzazione alla quale mi sto avvicinando, tali appuntamenti si chiamano Zadankai. Ho partecipato al primo con un alternarsi di sentimenti opposti. Da un lato sentivo l'emozione di prendere parte a qualcosa di nuovo, dall'altro mi spaventava l'idea di affrontare un mondo completamente diverso dal mio, dalla Chiesa che avevo frequentato assiduamente fino a qualche mese fa, pur credendoci sempre meno, e dalla cultura occidentale che mi è stata inculcata da quando sono nato. A 24 ore di distanza posso solo dire di aver ritrovato me stesso.

Il Buddismo è una religione molto diversa rispetto a quella a cui ero abituato. E' prima di tutto una filosofia di vita, una continua rincorsa verso la felicità e l'equilibrio. Nei prossimi post cercherò, molto umilmente, di passarvi alcuni degli insegnamenti appresi. Per ora spero possiate accontentarvi di alcuni tratti generali.

Per prima cosa vorrei sottolineare il fatto che per noi non esiste alcuna divinità esterna, alcun sistema di regole e di comandamenti a cui attenersi, quanto un elenco di insegnamenti impartiti dai Budda passati. Forte e radicato è il concetto di "Karma", o causa/effetto (su cui torneremo in futuro). Siamo noi responsabili totali, di fronte a noi stessi, delle nostre azioni e degli effetti che da queste scaturiranno. Molto semplicemente, facendo bene raccoglieremo bene, facendo male raccoglieremo male. Se poi consideriamo la nostra credenza nella reincarnazione, potete immaginare quanto bene occorra fare per purificare il Karma anche dalle azioni cattive fatte nelle vite precedenti.

Ancora, uno dei concetti più dirompenti del Buddismo sta nel fatto che il Budda vive dentro ognuno di noi. Lo stato di illuminazione e la conseguente Buddità alberga già in noi. Un esempio straordinario, uscito proprio dalla discussione di ieri, è il bulbo di un fiore. Il movimento di Nichiren Daishonin, Budda giapponese a cui il movimento si ispira, si basa sul Sutra del Loto, l'ultimo risalente al noto Siddharta, primo Budda della Storia, vissuto realmente 2500 anni fa. Proprio pensando al Loto, è facile immaginare che, quando il fiore è ancora un bulbo, nessuno può vederne i colori e la bellezza, quelli che, se ci ragioniamo, sono già presenti all'interno del bulbo stesso. Praticare il Buddismo ha come scopo proprio quello di far emergere quel fiore che si nasconde dentro ognuno di noi, nessuno escluso. La pratica buddista, le nostre preghiere, sono l'acqua necessaria per far fiorire il Loto in noi custodito.

Per iscrivere il Buddismo di Nichiren Daishonin occorre dire che questo si sviluppa all'interno della società. Tutti noi abbiamo in mente le immagini dei monaci tibetani e del Dalai Lama, scalzi e vestiti di una sola tunica. Uno dei principi del Buddhismo tibetano è proprio l'eliminazione dei desideri, che sono considerati l'origine della sofferenza. Vorrei ricordare, però, una delle più belle storie di Siddharta (o Shakyamuni), quella de "La Via di mezzo". Si racconta che mentre stava in meditazione sotto un albero da molto tempo, smagrito e privato di tutti i desideri e i bisogni più elementari, come lo stesso cibo, sentì un musicista dire ad un suo allievo "Se la corda è troppo tesa si spezzerà, se troppo poco non suonerà. Il segreto è trovare un equilibrio nel mezzo di questi due eccessi". Anche sulla base di tale assunto, il Buddismo della Soka Gakkai non intende eliminare i desideri, quanto utilizzare la loro spinta emozionale per raggiungere la Buddità.

Questo post è quindi importante per comprendere alcune delle caratteristiche del Buddismo di cui vi parlerò nei messaggi successivi. Affronterò argomenti a volte difficili, ma tutti assolutamente legati alle esperienze di tutti noi. Vorrei ricordare che il mio scopo non sarà mai quello di convertirvi, quanto di dare un senso a quella via verso il cambiamento e la felicità di cui si è tanto parlato in questo blog. Naturalmente riterrò, da buon Buddista, che un reale cambiamento e una reale felicità siano possibili sono attraverso la pratica della mia religione. Ritengo, comunque, che i sentimenti che proverò a risvegliare in voi potranno almeno aiutarvi a soffrire meno.

Spero, parlando del Karma, di essere già stato capace di far passare il fatto che secondo il Buddismo il nostro futuro, la nostra gioia, la nostra fortuna, il nostro destino sono tutti nelle nostre mani, dipendono dalla nostra forza vitale. Quello che io chiamo Buddità sarà da voi vista come "Positività", "Illuminazione", "Risveglio Spirituale", "Un modo nuovo di percepire i fatti della vita che ci scorre addosso". Chi la raggiungerà vedrà, quindi, il mondo in modo diverso e anche la sofferenza ed il dolore perderanno la pesantezza che oggi sentiamo così forte. Nella nostra cultura occidentale esiste un proverbio "Bussa la Paura alla porta. La Speranza va ad aprire. Non trova nessuno". Questo sarà, in sostanza, il percorso che proverò a raccontarvi, quello che compierò da adesso in poi, alla ricerca dalla mia Buddità.

Consiglio a tutti di seguire la mia testimonianza. Alcuni potrebbero ritenere di non aver bisogno dei miei consigli, di essere già felici. Tutti, però, sappiamo quanto la vita possa essere difficile, e quanta sofferenza si nasconda dietro un angolo. La filosofia che proverò a trasmettervi avrà il solo scopo di fornirvi alcuni strumenti necessari per prepararvi a tali eventi.

Affronterò molti temi, alcuni già trattati qui. Il concetto di tempo e di imparmanenza, quello di compassione, quello di universo, quello di felicità e sofferenza. Sarò sempre disponibile ad aiutarvi, a rispondere a vostre domande, a fornirvi ulteriori spunti di riflessione. Cercherò, nei miei limiti, di dare una mano a chi è in difficoltà, così come sono stato io fino a pochi mesi fa.

Mandate pure una mail a lontanolontano@hotmail.it

Scompaiono i video in alto e cambia il motto di Freeman.

Possiate essere felici, sempre

domenica 30 novembre 2008

Verso l'Illuminazione

Miei Cari Amici,

questo è in assoluto il post più importante che scrivo da quando questo blog è nato. Chi mi ha seguito finora, avrà potuto leggere e scoprire le fasi iniziali di questo lento cambiamento iniziato qualche mese fa. Ho raccontato la mia vita prima, in diretta, e ho provato, facendo del mio meglio, a rendervi partecipi del dopo.

Fino ad oggi, però, devo ammettere di aver solo intravisto la luce. Certo ho provato sollievo spogliandomi delle catene indossate per lungo tempo, ma non è qui che ho trovato la mia strada. Ho anche imparato una serie infinita di cose da quando ho modificato gli obiettivi della mia vita:

1. Ho capito che il denaro è solo un mezzo e non un fine.

Cambiando la prospettiva, le cose hanno assunto tutto un altro significato. I desideri si sono spostati dalle cose materiali a quelle immateriali. Ho imparato che non è un computer o una macchina a renderti felice, ma questioni ben più importanti e alte, come l'amore e la pace.

2. Ho capito che prima di amare gli altri e di essere amato è necessario amare se stessi.

Da qui sono nate tutta una serie di riflessioni sulle mie capacità e i miei limiti, mettendo a punto un disegno di me mai realizzato e che non conoscevo affatto.

3. Mi sono tirato fuori da mille dipendenze.

Entro nei supermercati e acquisto solo quello che mi serve. Non sono più schiavo di mode che, in quanto tali, sembrano darti grande felicità quando le segui, ma che poi, quando passano, ti lasciano un senso di vuoto, colmabile solo da una successiva moda (oggetto, desiderio).

4. Sono tornato ad aver rispetto del prossimo e ad amarlo.

Passo finalmente una parte del mio tempo ad aiutare fisicamente chi ha bisogno, dimostrandomi compassionevole e generoso. Quando un sorriso sboccia sul viso di un bambino malato, raggiungo una pace dei sensi che solo pochi uomini hanno avuto il coraggio di provare. I miei pensieri e le mie preghiere si sono spostate da me altri altri, scoprendo che la felicità altrui può essere felicità per me.

5. Ho iniziato a dare valore al tempo.

Ho capito la nostra "impermanenza" su questo mondo e ho cominciato e pesare il mio tempo. Oggi, finalmente, sento i secondi, le ore, i giorni scorrere sul mio corpo e non spreco più nemmeno un istante.


Avrei tante altre cose da raccontarvi, ma preferisco continuare a farlo con i futuri post di questo blog,

Il mio mondo è cambiato. Parlo di quello interno, che ha dato vita anche ad alcuni cambiamenti esteriori, primo fra tutti un sorriso che era scomparso dal mio viso. Anche la sfera più privata, quella sessuale, ne ha avuto dei benefici e mi proietta verso un futuro molto più roseo rispetto alla vita che mi sono lasciato alle spalle.

E' proprio sul futuro, però, che ho iniziato a nutrire qualche dubbio. C'è da considerare che la prigione dalla quale sono uscito corrisponde alla vita di molti degli uomini e le donne italiani. Chi mi sta accanto, spesso, non capisce il valore del mio cambiamento. Vede la mancanza di una occupazione "seria" come un disvalore. Ritiene che scrivere un romanzo o tenere vivo un blog, attività necessarie per un risvegliato per condividere l'esperienza vissuta, rappresentino, invece, delle vie di fuga dalla realtà.

Alla ricerca del mio nuovo me stesso sono quindi arrivato ad un ulteriore e importante scalino, che qui accenno soltanto, essendo io soltanto alle prime fasi di un lungo cammino.

Ho scoperto che la mia recente storia, i miei pensieri, le mie teorie, i miei ideali, i miei obiettivi, sono del tutto compatibili con una delle dottrine religiose e filosofiche più note al mondo; il buddhismo.

Da diversi anni studio questa realtà e ne apprezzo il forte carattere spirituale e profondo. Non voglio e non posso certo spiegarlo in due righe. E' per questo che ho allegato un video, come al mio solito. E' un documentario interessantissimo della BBC (come non se ne vedono in RAI...). Consiglio, poi, la visione del film "il Piccolo Buddha" (un capolavoro), del nostro Bernardo Bertolucci.

Il motivo che mi ha portato ad aprire il mio cuore a questa pratica è da ricercarsi nella sua stessa essenza. Nel buddismo non c'è un Dio. Lo stesso Buddha (che vuol dire "risvegliato") è in ognuno di noi e può essere tirato fuori raggiungendo l'illuminazione. Naturalmente raggiungere questo stato non è cosa semplice, e richiede un impegno forte e costante atto a ottenere un livello di consapevolezza (parola più volte ripetuta in questo blog) molto elevato.

I miei prossimi passi, quindi, saranno piuttosto forti. Sto studiano attentamente e ho promesso di tenerne traccia su questo blog. Non lo faccio per convertirvi tutti. La conversione, infatti, è una delle decisioni più intime. Alcuni dei concetti propri del Buddismo, però. sono universali, come la Compassione, la Meditazione, la Consapevolezza, l'Illuminazione, l'Amore, la Liberazione, ecc.

Da oggi parte una nuova fase, un viaggio ai confini dello spirito umano. Consiglio tutti di inserire questo blog tra le vostre pagine preferite. Sono certo che i miei prossimi racconti daranno a tutti ottimi consigli.

Buova vita
Freeman