Cari Amici,
continua il viaggio tra i ricordi, gli incontri con il passato, le emozioni del riscoprire vecchie amicizie. La mia ultima permanenza nella mia terra ha, indubbiamente, qualcosa di unico, di speciale.
Ho avuto la possibilità di sedermi sulle sponde del mare e di passare un bel po’ di tempo in compagnia dei miei cari. Ho capito, poi, quanto valore avesse ritrovare persone con le quali avevo condiviso una piccola parte della mia vita, la più bella.
Adesso, mentre scrivo, mi trovo ad oltre 10.000 metri di altezza, seduto su un aereo che mi sta riportando a casa. E’ su questo concetto che ora rifletto in modo del tutto nuovo. Ho pensato a lungo di aver messo radici in un territorio lontano più di 1000 km dalla mia città natale. In poco meno di una settimana ho avuto occasione di cambiare idea.
Un ruolo importante hanno giocato le lunghe chiacchierate con i miei genitori e, di certo, le ore passate con alcuni grandi amici. Ho già dedicato un post ad alcune delle persone ritrovate. Questo, in particolare, è scritto per Eugenio.
Insieme, ancora quindicenni, abbiamo lavorato su alcuni dei palchi più noti della nostra comune città. E’ stato magico ripercorrere quelle notti, riascoltare qualche vecchia canzone, ricordare quanto fosse bello e caldo ogni applauso, ogni sorriso del nostro pubblico. E’ stato il 1995 l’anno del successo radiofonico, dei dischi, della Televisione. Eugenio, ma anche Danilo, Claudio e Giovanni (alcuni dei quali rivisti nel corso di questa vacanza) sono stati di certo protagonisti di questa porzione di vita che mi porto ancora dietro e che, me ne accorgo ora, mi ha cambiato profondamente.
A trent’anni avevo dimenticato di essere in grado di emozionare e di emozionarmi. Con la mia voce sono nati e morti amori, sono iniziate storie e si sono stampate nella mente situazioni indimenticabili. Sono stato un moderno cupido ed è stato straordinario avere la possibilità di riscoprirlo proprio incontrando queste persone.
Questo blog, come d’abitudine, vuole, al termine di ogni post, dare un piccolo consiglio. In questo caso si tratta di tentare di sfogliare le pagine del libro della propria vita o, come nel mio caso, del disco o della musicassetta alla ricerca di quel talento perduto. E’ normale che la vita ci sposti da una passione che, magari, sarebbe potuta diventare un lavoro. Siamo cresciuti sentendoci dire che l’unica degna occupazione è quella in cravatta e in ufficio o, comunque, con lo straccio di un contratto. Il mondo sta cambiando, però, e distrugge tutte quelle certezze che avevamo fino a pochi anni fa. Oggi esiste una possibilità di riscatto e di libertà. La si trova cercando nella nostra storia una abilità nascosta. Questa ricerca si può fare meglio condividendo il momento con alcuni dei compagni del tempo passato.
A Eugenio va il mio più caro saluto e ringraziamento per le due splendide serate passate e per il suo pur inconsapevole aiuto nel farmi compiere un passo in più nel ciottoloso cammino che mi porta sempre più in alto nel cielo dei sogni.
Freeman
domenica 16 novembre 2008
Un nuovo incontro...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento