venerdì 26 settembre 2008

Rapito e felice

Ciao Amici,

"rapito" è il titolo di questo post; catturato da uno sguardo e portato su un altro pianeta, anche se solo per pochi attimi. Non è sulla mia esperienza però che voglio concentrarmi, quanto sulla voglia di counicare la presa di coscenza di uno straordinario potere che è chiuso in noi e che solo noi possiamo sprigionare.

Vivo in una città di fantasmi. Passeggiando per strada lo sguardo non si incrocia con nessun altro. E' difficile, quasi impossibile, uscire di casa e tornare avendo conosciuto qualcuno di nu0vo. La gente sembra non vederti, si rischia spesso di scontrarsi ma non accade per un soffio, sarebbe forse un contatto troppo forte per anime abiutate a muoversi da sole.

Io vengo dal caldo sud, dove si vivono esperienze diammetralmente opposte, dove non esiste l'estraneo, quanto la persona che non si conosce ancora. Una sottile differenza linguistica che però descrive un diverso modo di approcciarsi all'altro.

Non capivo all'inizio questo modo di fare da grande città. Pensavo che la logica della grande città non stesse in piedi. Anche Roma è immensa, molto più di Milano, eppure le relazioni umane sono molto più intense.... Adesso credo di avere la risposta, ora che dentro e fuori da me si è accessa una straordinaria luce in grado di aprire gli occhi di un cieco, di illuminare e svelare le ombre.

Le persone che vivono qui sono spente, esattamente come ero io prima di fare questo straordinario passo avanti nella consapevolezza di cosa significa realmente la vita, prima di iniziare a pormi le domande vere che ogni uomo dovrebbe porsi. Come dicevo qualche post fa sono diventato una stella capace di bucare il buio del cielo. Sono un piccolo corpo celeste alla disperata ricerca di altre stelle come me. Oggi ho avuto questa sensazione, esattamente come mi è successo appena due giorni fa con i miei due nuovi amici.

D'un tratto una luce simile alla mia mi ha illuminato e poi si è spenta di nuovo. E' stato bello quanto fugace e mi ha dato una piccola grande emozione che vorrebbe tanto esplodere.

Non avrei mai visto questa luce, non mi avrebbe mai colpito se non avessi tirato giù quel velo con il quale mi ero coperto, che usamvo per difendermi. La voglia di vivere e di essere libero, l'ansia di insegnare ad altri a volare, il desiderio di trovare altri cuori agitati, sono tutte chiavi per entrare in contatto con una dimensione nella quale siamo immersi ma con la quale non possiamo comunicare. Scorrono in tutti noi passioni, energie, amori che creerebbero un big bang se entrassero in collisione con quelli di altri. Le teniamo lontane per paura di innamorarci, di essere felici, di scoprire che quello che ci siamo costruiti intorno non ha alcun significato. Il risultato è chiudersi in un microcosmo dal quale diventa a volte difficile uscire, nel quale si rischia spesso di precipitare in trappole che noi stessi creiamo, spesso inconsapevolmente e che distruggono la nostra pische (la droga, il denaro, le dipendenze, l'avidità, l'odio, l'invidia, ...).

Vale la pena di provare a salvare la nostra vita, o mi sbaglio? Ci vuole così poco.... Basta un sorriso, uno sguardo per entrare in questo parco divertimenti, una semplice chiave per accedere al paradiso che è così vicino. E vero anche se siamo così ciechi da non accorgersi di non dover aspettare di chiudere gli occhi per sempre per trovare pace e amore. E' tutto qui, a portata di mano, basta a volte allungare il braccio.

Ciao e grazie a quella stella. Non so se le nostre orbite si toccheranno di nuovo ma può bastarmi l'energia che oggi mi ha trasmesso.

Ciao

Nessun commento: