venerdì 21 novembre 2008

A volte ci vuole

Cari Amici,

eccoci arrivati ad un'altra svolta. Lungo il mio cammino ho avuto la fortuna di incontrare tante persone straordinarie, tanti piccoli angeli che si sono aperti a me come mai prima di questo periodo di cambiamento.

Quando ci sentiamo soli mandiamo, inconsapevolmente, segnali di aiuto che sono colti da pochi esseri straordinari che rispondono dando il massimo supporto. Quando ciò accade chi soffre decide di donarsi anima e cuore e si butta a capofitto, sperando che si possano aprire nuove porte piene di gioia e di luce. C'è chi vede l'amore, chi l'amicizia... Mi tocca però ammettere che è proprio lì che commettiamo il nostro peggiore errore.

A noi cagnolini bastonati dalla vita basta una carezza per essere pronti a seguire chiunque ce ne regali una. Dimentichiamo però la natura dell'uomo a guardare soprattutto i propri interessi, donato di una solo leggera propensione a prendersi cura degli altri. Così appena proviamo a seguire questi compagni, eccoli sparire dietro un angolo e correre via veloce.

Chi ha attraversato un periodo turbolento come il mio è spinto quindi a cercare conforto ma deve presto ammettere di dover contare solo sulle proprie energie. Un consiglio di Freeman a chi ha l'animo in pena è quindi quello di diffidare dei facili sorrisi. Sappiate avvicinarvi senza illusioni e imparate a comprendere che nella vostra battaglia interna siete e sarete sempre e comunque soli.

Il mio sfogo viene da esperienze reali a me stesso accadute, chiaramente, anche se sono ormai convinto dell'assoluta universalità di simili verità.

Se vi va di piangere fatelo, senza cercare una spalla su cui posarvi. Il vostro "Vaffanculo" deve essere sotto certi aspetti terapeutico e deve abituarvi a cacciarvi dai guai da soli.

Sotto un altro punto di vista, mi tocca ringraziare chi si prende gioco di me. Nonostante ci soffra e non poco, questo mi riporta ad una solitudine che è in naturale destino dell'uomo. Andando avanti con gli anni mi capiterà di cambiare idea ma rileggerò questo post per riaprire gli occhi e munirmi di una corazza che mi proteggerà dalla sofferenza che si prova quando si è scaricati come un pacco senza una reale ragione.

Che la mia rabbia aiuti ancora una volta chi vuole uscire dal buio. Spegnete il cuore e, se qualcuno vi tende una mano, afferratela per tirarvi fuori. Ringraziate e poi proseguite sulla vostra strada senza voltarvi.

MI spiace per il tono di questo post ma è la normale reazione a illusioni violentemente scoppiate. Sono certo, però, che leggendo e rileggendo le mie parole ciniche e dure si potrà trovare un piccolo insegnamento.


Occhi aperti.
Freeman

2 commenti:

daniele navicello ha detto...

caro freeman,
importanti e profonde le tue riflessioni, solo non trovo conforto nella scarsa speranza nel futuro che traspare dalle parole.
Io quando ho conosciuto il buddismo mi sentivo un po' come te in balia degli eveti, dello stato d'animo o a chissà che ed ho capito che si puo' veramente ottenere di piu' dalle persone e dalla propria vita.
Spero che un giorno avremo l'opportunità di parlarne e perchè no, magari sperimenterai anche tu la condizione di budda perfettamente dotato quale la tua >(anche se forse ancora non te ne sei accorto..).
So che è difficile a volte avvicinarsi a qualcosa che sembra molto asstratto ma se provassi la gioia di vivere che ho trovato io ti assicuro che un post come questo ti ritroverai a scriverlo a qualcun'altro..perchè la felicità incondizionata, gratuita e alla portata di tutti ha un significato universale e spiace che molte persone non riescano a toccarla con mano.
a presto (magari da luigi..)
Daniele

Anonimo ha detto...

complimenti per il blog Giampaolo! bei posts e stupenda canzone di Raf(Ossigeno)annessa :)

Federica F.B.