giovedì 24 luglio 2008

Il tempo delle cose

Cari amici,

questo post nel tentativo di condividere con voi alcune emozioni che mi attraversano in questo periodo. Vi chiedo di tornare indietro nei vostri ricordi e di ritrovare quel giorno in cui i vostri genitori vi hanno permesso di uscire da soli. Quanti anni avevate? Io ero ancora piccolo, come la città in cui vivevo, a misura d'uomo ma meno di bambino. Mi trovai immerso in una sorta di giungla sconosciuta e chiassosa, attraversata da automobili roboanti in folle corsa verso chissà quale destinazione.

Mi muovevo accorto, lento e avevo sul viso stampato un grande sorriso. Mi sentivo più grande e un piccolo padrone della città e studiavo le cose intorno a me come non le avessi mai viste pur essendoci passato chissà quante volte in auto con mamma o papà.

Vi racconto questo perchè qualche giorno fa sono stato di nuovo in quello stesso luogo e ho deciso di mollare l'auto e proseguire a piedi. Ho passato in rassegna un numero infinito di luoghi e di ricordi, cose che non avrei mai potuto ritrovare se fossi passato in auto. Ho trovato la mia prima scuola, la casa di alcuni cari amici, la panchina sulla quale è iniziata la mia prima grande storia d'amore. Ho rivisto me stesso, piccolo e poi più grande, a scoprire ogni giorno un altro pezzettino di mondo intorno ma me, fatto di persone e di cose.

Ho scattato tante foto camminando e ho capito una cosa: quello che ci circonda è lento. Credo sia necessario spiegarmi meglio. Siamo abituati a usare auto e moto, anche per piccole distanze. Non usiamo più le nostre gambe, anzi, per farlo spendiamo tanti Euro per palestre attrezzate che all'epoca dei nostri nonni non esistevano neanche. Abbiamo assunto una velocità "innaturale".

Molti anni fa incontrai un anziano rpfessore Nepalese il quale mi disse "Un uomo può percorrere in un giorno solo lo spazio che potrebbe percorrere a piedi, altrimenti questo ha delle ripercussioni sul suo umore e sulla sua felicità". E allora pensateci, quanto soffriamo il Jet Lag dopo lunghi viaggi in volo? Se seguiamo il ragionamento di quel saggio, anche un auto e una moto potrebbero essere dannati per la nostra salute.

E allora io dopo quella passeggiata non mi sono fermato più :-) Tornato a Milano, continuao a camminare, a fermarmi poi in grandi parchi a leggere un buon libro. E scopro così cose straordinarie, conosco persone nuove! Tutto quello che non sarebbe possibile usando i nostri mezzi.

Vi ricordo poi che il prezzo della benzina e del gasolio è ormai alle stelle. Il petrolio ha tagliato il trguardo dei 100 $ al barile e ha corso verso l'alto. Il mio saggio padre mi ha aperto gli occhi "Lo sai quanto sono contenti i petrolieri? Si sono accorti che anche se aumentano il prezzo la gente usa i mezzi lo stesso". Vero, sacrosanto.

La mia cara madre, dal cuo canto, mi ha fatto capire che l'uso dell'auto crea anche guai fisici. Pensate, lei ha preso nella sua vita un autobus meno di 10 volte e, mi racconta, "passeggiava" solo quando andava a scuola da ragazzina, oltre 30 anni fa. Oggi ha dolori terribili alle gambe e non riesce neanche a fare poche scale. I muscoli si sono abituati a schiacciare sui pedali dell'auto, capite?

E allora, cerchiamo di ricalibrare il nostro tempo con quello delle cose. Usiamo al massimo una bicicletta. Camminiamo e scopriremo un mondo diverso. Cambierà anche la prospettiva e scopriremo nuove parti di noi.

Mettiamo le chiavi delle nostre costose automobili al chiodo e incontriamoci nelle vie, nelle piazze, nei parchi. Usciamo dalle nostre casa non per andare in qualche posto, ma per uscire.

Avremo solo effetti positivi e sono certo che se saremo in tanti a fare così, anche la benzina costerà meno ;-) Che ne dite? Se diminuisce la domanda che succede?

Grazie per essere così tanti a seguire questo piccolo uomo che scrive...

Buona vita a tutti!

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