giovedì 12 giugno 2008

Pillole di libertà - Ogni giorno...

Cari amici,

ecco un'altra pillola di Freeman. Ma quanto vale un giorno?

Noi tutti viviamo come se non dovessimo mai morire. Non ci passa per la mente di pensare che prima o poi tutto questo finirà. Conseguenza di ciò è vivere ogni giorno in modo distaccato, con la pessima abitudine di sprecare ore preziose e di non viverle "fino alla goccia".

Freeman ama il Capre Diem ma è ben consapevole che "vivere come se oggi fosse l'ultimo giorno" può portare a terribili conseguenze. Vi vorrei ricordare che Freeman non ama chi scappa, perchè in questo modo porta con se i problemi e distrugge spesso la vita di chi resta (famiglia, figli in particolare).

Allora proviamo a fare un esercizio. Immaginiamo che la nostra vita finisca al nostro settantesimo anno (dico 70 perchè a quell'età oggi si è ancora in forze e capaci di viaggiare e fare nuove esperienze, c'è chi a quell'età vola in paradendio come me). Entriamo nel contempo nell'ordine di idee che ogni giorno dopo quel 70esimo sia da considerarsi un regalo di Dio.

Contiamo allora questi giorni e ci accorgeremo che non siamo affatto immortali. Potremo anche accorgerci che ognuno di questi ha un valore e una importanza inestimabile.

In questo modo vedrete il desiderio di libertà crescere e vi troverete a guardare le cose che vi accadono in modo diverso. Vi darete delle regole nuove e probabilmente vivrete la vita in modo molto più ispirato a concetti di libertà e di felicità che inevitabilmente trasmetterete a chi vi sta vicino. Sarete più ambiziosi e pieni di voglia di fare e prenderete altre vie che vi porteranno lontano.

Per visualizzare meglio quanto vi dico vi riporto una bellissima poesia di Kostantino Kavafis

Candele

Stanno i giorni futuri innanzi a noi
come una fila di candele accese -
dorate, calde, e vivide.

Restano indietro i giorni del passato,
penosa riga di candele spente :
le più vicine dànno fumo ancora,
fredde, disfatte, e storte

Non le voglio vedere: m’accora il loro aspetto
la memoria m’accora del loro antico lume.
E guardo avanti le candele accese.

Non mi voglio voltare, ch’io non scorga in un brivido,
come s’allunga presto la tenebrosa riga,
come crescono presto le mie candele spente.


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