Miei cari Amici,
non torno più così spesso tra le pagine di questo blog e anche ciò ha una sua ragione precisa. I tanti post lasciati in passato erano dovuti al particolare momento vissuto, prima di iniziare quel lungo viaggio che sto ancora percorrendo. In mente correvano così tanti pensieri e l'energia era totale. Vedevo finalmente una luce e l'emozione provata non poteva che essere condivisa.
Dal primo post, chiuso in un ufficio assolato di agosto e ancora schiavo delle mie paure e delle mie manie, di tempo ne è passato parecchio. Non è però questo ciò che conta, quanto la lunga lista di cose successe. In effetti dall'inizio dell'agosto 2008 non è poi passato così tanto, non certo i lunghi bui anni trascorsi in un soffio. Se mi guardo allo specchio oggi posso leggere sul viso le sofferenze passate e la mia salute mostra oggi un vero e proprio tracollo da cui devo necessariamente riprendermi.
Quando ho deciso di aprire questo blog le idee non erano affatto chiare. Mi trascinavo dietro i miei pesanti problemi e attendevo con tutto il cuore che qualcosa succedesse. Cercavo Dio con le mie preghiere, una donna che potesse innamorarsi di me e della quale potessi innamorarmi a mia volta, un nuovo lavoro, una nuova casa. Ero certo che proprio quel “nuovo” avrebbe potuto ridarmi il sorriso. Addirittura mi ero lasciato convincere da una persona che mi vuole tanto bene ad assumere delle pillole (di cui ho parlato in precedenza), piccole sfere che erano capaci di dare la felicità (il nome della nefasta “soluzione” è Zoloft). Mi si diceva: “vedrai che sorriderai al mattino davanti allo specchio e ti capiterà anche di cantare”. Le medicine sono riuscite a dare questo effetto, così come mi hanno “protetto” dalle cattiverie del mio ex capo e della mia vita. Cantavo sì davanti allo specchio ma d'altra parte, nei momenti down, la piccola vocina che mi istigava prima al suicidio si faceva più forte. Quando poi mi ero deciso di interromperla avevo scoperto di essere diventato dipendente, svenendo addirittura ed essendo costretto a riassumerla.
Di questo ho parlato a lungo su queste pagine e non voglio quindi dilungarmi. Ripeto però spesso questo percorso per far capire una cosa molto importante: come potete leggere la mia situazione era diventata piuttosto drammatica, molto simile, pur con effetti diversi, a quella di tanti altri. La mia sofferenza era uguale a quella di tutti e aveva quel tremendo sapore che nessuno ha mai potuto evitare. Il messaggio nascosto nel prosieguo del racconto è: se sono riuscito io a tirarmene fuori non vedo perché questo non possa essere possibile per ciascuno di voi.
Il blog si è subito chiamato “La tua vita può cambiare” ed è diventato un impegno preso con le migliaia di persone che lo hanno letto con costanza. Quando però ho iniziato non sapevo affatto come riuscirci, anche se sentivo che tutto fosse possibile e a portata di mano.
L'incontro con il Buddismo ha segnato un cambio di rotta di immensa portata. Non è stato casuale, oggi lo capisco con chiarezza. Se non fossi stato così in basso non avrei mai desiderato cercare una soluzione come quella che questa religione mi ha regalato. E' questa una grande verità che ho imparato e che mi fa oggi accogliere ogni sofferenza come un vero e proprio dono, uniche chiavi capaci di aprire nuove porte nella mia fede, nella mia forza vitale e nello studio di quel “sé” così lontani da quell'”io” così ben protetto.
Nel momento peggiore tentando di spiegare i miei sentimenti ho scritto un terribile passo, “La Confessione”, in cui raccontavo un amaro tradimento subito che aveva segnato per me il definivo passo nelle tenebre. Nonostante non fosse per nulla semplice ciò che stavo affrontando, ammettevo:
“Probabilmente ringrazierò questa depressione e scoprirò che è proprio il buio assoluto che permette di vedere anche la più flebile luce”
Da allora di luci ne ho viste tante, luci che non avrei mai scoperto se fossi vissuto nel modo illuso e stupido in cui ero immerso prima. L'illuminazione era del tutto artificiale e nascondeva dietro ogni sorriso terribili turbamenti.
Il primo giorno del 2009, come chi ha letto questo blog già sa, ho brindato alla mia partenza. Così il 12 gennaio ho caricato la mia macchina e sono partito all'avventura. Una nuova città ha accolto un ragazzo che aveva messo le ali e che voleva solo spiccare il volo. A Pescara ho trovato di tutto. Mi sono innamorato non so quante volte e sono stato amato incredibilmente da donne straordinarie. L'ultima è stata magica e straordinaria e mi ha donato magia, amore, passione, rispetto, baci e notti indimenticabili. Sono stato circondato da amici che non potrò mai dimenticare e che ringrazierò sempre per le grandi lezioni che inconsapevolmente mi hanno offerto.
Le gambe hanno tremato quando L'Aquila è stata distrutta. Ero a Roma e il mio letto si è mosso in modo spaventoso. Ero sveglio quella notte e il pensiero è corso ai miei amici che studiavano nella bellissima città abruzzese. Il giorno successivo ho deciso di ritornare a casa pur con i tremendi pericoli di scosse di assestamento. Sul bus una ragazza ha ricevuto l'angosciosa notizia della morte di una sua compagna sotto le macerie della casa dello studente. Arrivato a Pescara sono andato in ufficio e alle 7,20 una incredibile scossa mi ha allarmato e ha bloccato il respiro. Ero contento di condividere la paura con i miei amici. Ho dormito per la prima volta nella mia vita vestito, pronto a scappare con uno zainetto riempito con poche cose indispensabili. Le mie conquiline, però, apprezzavano il mio sacrificio e ancora oggi mi vogliono un gran bene perfettamente ricambiato.
Tutto questo mi ha profondamente cambiato e ha gettato le basi per la rivoluzione che oggi è solo all'inizio. Alla fine di maggio ho ricaricato l'auto, ho abbracciato chi mi ha amato e dato gli ultimi baci. Mi sono incamminato di nuovo verso Milano lasciandomi alle spalle l'esperienza pescarese che sentivo fosse arrivata alla sua naturale conclusione. Mi sono fermato a Roma per ritirare il mio Gohonzon, lo specchio della mia vita da lucidare ogni giorno per essere in grado di vedere la vera realtà di ogni fenomeno e di trovare il segreto della felicità. Una nuova “coincidenza” che oggi non mi stupisce più. Ho rimesso piede nella mia vecchia casa e ho trovato un ambiente tanto diverso rispetto a quello che avevo lasciato. Il mio viaggio avevo dato l'inizio a quello del cuore di tutte le persone che avevo salutato qualche mese prima.
Le persone oggi sono le stesse, uguale la casa e tutto il resto. Ogni cosa però sembra così distante da quella gabbia in cui mi ero trovato rinchiuso. Oggi sono pronto addirittura a sposarmi e ad avere un figlio, cosa assolutamente impossibile appena qualche tempo fa. I progetti sono tanto cambiati e ho deciso di dedicare la mia vita agli altri, riscoprendo proprio in questo la gioia tanto cercata.
Non ho fatto nulla di incredibile, ho solo trovato l'energia dentro di me, sono andato a fondo nella mia vita pur sapendo che alcune scelte avrebbero potuto compromettere alcune tra le cose a cui tenevo di più. Come dimenticare le lacrime trattenute a stento passeggiando con la straordinaria donna che oggi sto per far diventare mia moglie. Stavo per abbandonarla per riscoprire me stesso e trovare la via d'uscita alla mia sofferenza che pareva senza fine. Ci è voluto tanto coraggio e le sofferenze iniziali sono state necessarie per arrivare a questo punto.
Oggi non è tutto passato, tutt'altro direi. Non sono mai stato tanto confuso e sono colpito da malanni fisici molto debilitanti (il mio apparato digerente è in condizioni veramente precarie). Ciò che è diverso però è il mio approccio alla vita, mettendo in pratica tutto quello che di cui qui si parla. Mi sono come svegliato da un lungo sonno ed ho scoperto che tutto quello che stavo cercando stava proprio ad un palmo dal mio naso.
Il mio vecchio io è sempre all'erta e mi tenta di continuo. La voglia di lamentarsi e di dare la colpa di tutto a qualcun altro è una compagna immancabile. Ma è rinnovando l'impegno preso con la Rete e con me stesso che mi rimetto in piedi, riconoscendo il valore della mia vita e riportando al centro di questa la bussola impazzita della mente sempre in tempesta.
Oggi sto andando a Roma a trovare mio padre, desideroso di rimettere a posto alcune cose e gettare le basi per una new life. Lo faccio pur soffrendo di un terribile male appena sopra la vescica di cui non conosco veramente la causa e che mi affligge da diversi mesi. Davanti a me migliaia di nuove sfide e difficoltà, incredibili cambiamenti (probabile un determinante trasloco), fiumi di lacrime. Assaporo già, però, tutta la gioia che arriverà, la pace e la sensazione di aver cambiato finalmente la direzione della nave. Regalerò amore e tanto ne tornerà a me. Non ci sarà più spazio per la depressione che mi pare oggi solo un lontano ricordo.
Questo blog deve rimanere una testimonianza sincera di vittoria, quella che si ottiene solo lottando e affrontando problemi e difficoltà.
Probabilmente prima o poi nascerà un libro, ma per ora preferisco lasciare liberi i miei pensieri e sperare che alcuni di voi utilizzino questa esperienza per sollevarsi e riconoscere che tutto può cambiare, in ogni istante. L'unica cosa di cui abbiamo bisogno è la nostra stessa volontà e il coraggio di un leone indomabile che alberga in ognuno di noi e che spesso è addormentato.
Come è successo e succede ogni giorno a me, scoprirete che basta questo per migliorare effettivamente le cose, per far arrivare “magicamente” le persone giuste, il lavoro ideale e quella felicità incondizionata.
Sul mio treno metto un punto a questo lungo post che gridava in me da qualche giorno.
Con la speranza che la mia avventura ispiri la vostra vita.
Freeman
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